Carabiniere ferito col cacciavite. Il collega spara e uccide il ladro

La vittima è un siriano 56enne sorpreso durante una rapina in un palazzo di uffici all'Eur. Caccia al complice

Carabiniere ferito col cacciavite. Il collega spara e uccide il ladro

Il silenzio rotto dal rumore degli spari. Poi le sirene delle gazzelle dei carabinieri e delle ambulanze. Si è trasformata in tragedia, l'altra notte, una rapina nel quartiere residenziale dell'Eur, nell'area sud di Roma, dove un ladro è morto e un carabiniere è rimasto ferito.

È accaduto alle 4 in una palazzina di cinque piani in via Paolo Di Dono, dove i carabinieri del nucleo radiomobile erano intervenuti in uno stabile adibito a uffici, a seguito della segnalazione fatta dal portiere di una palazzina di fronte che, dopo aver sentito alcuni rumori, aveva segnalato la presenza di persone sospette. Sul posto sono giunte tre pattuglie. Due militari sono entrati nel cortile condominiale e hanno notato i due malviventi in giardino, che cercavano di guadagnare la fuga. Uno dei due militari ha provato a bloccare lo sconosciuto, che per tutta risposta lo ha ferito al petto con un cacciavite.

A quel punto il collega ha reagito e ha esploso due colpi di pistola, uno dei quali ha raggiunto il bandito. L'altro, approfittando del buio, è riuscito a far perdere le tracce. Quando l'ambulanza è arrivata sul luogo della sparatoria, per il ladro non c'era più nulla da fare. Il vicebrigadiere ferito, invece, è stato portato al Sant'Eugenio, da dove è stato dimesso con sette giorni di prognosi. Intanto i colleghi hanno bloccato tutte le strade dell'Eur, ma senza risultato perché probabilmente il malvivente si era allontanato utilizzando una macchina parcheggiata lì vicino.

La vittima è un siriano di 56 anni pregiudicato per rapina, lesioni ed evasione, regolare in Italia ma ultimamente a causa dei reati commessi era stato colpito da decreto di espulsione. La Procura di Roma è in attesa di una prima informativa dell'Arma per accertare la dinamica dei fatti. I rilievi nella palazzina hanno confermato diversi segni di effrazione. Sarebbero due i colpi d'arma da fuoco esplosi, ma solo andato a segno, e la traiettoria sarebbe era dall'alto verso il basso, per non colpire organi vitali. Le ogive dei proiettili sono state infatti trovate a pochi centimetri dal suolo.

Ma qualcosa è andato storto.

I magistrati attendono di leggere le carte prima di aprire formalmente un procedimento e procedere a eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. Il militare potrebbe essere indagato per eccesso colposo di legittima difesa.

Ieri mattina, invece, sul litorale laziale di Torvaianica c'è stata un'altra sparatoria. Una moto con sopra due uomini, con il volto coperto dai caschi, si è fermata davanti al bagno Bora Bora. Uno dei due è sceso, si è fatto largo sulla spiaggia e ha aperto il fuoco, colpendo un cittadino albanese che stava trascorrendo la domenica al mare. Il ferito, che ha precedenti penali, è stato ferito alla schiena ed è ricoverato in gravi condizioni, dopo essere stato portato subito in eliambulanza all'ospedale San Camillo di Roma. L'aggressore, invece, è fuggito ed è attualmente ricercato assieme al complice, che lo avrebbe recuperato in moto.

In caserma gli

investigatori di Frascati e Pomezia stanno sentendo i testimoni oculari presenti al momento del fattaccio per riuscire a tracciare l'identikit dei malviventi, un'impresa difficile perché entrambi che avevano il volto travisato.

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