La Carfagna e Toti in tv: "Ora centrodestra unito"

Piena sintonia tra Mara Carfagna e Giovanni Toti sul futuro. "Io credo al centrodestra unito, perché rappresenta un pezzo di Paese che chiede risposte concrete", ha detto la prima. "Nessun dubbio su questo", ha ribadito il secondo

La Carfagna e Toti in tv: "Ora centrodestra unito"

"Pensavo per un periodo che Toti viaggiasse con la valigia in mano. Ora che l'ha posata, non c'è motivo per scontrarsi. E insieme a noi può dare il suo contributo per rilanciare il partito. Tutto è bene quel che finisce bene". Così Mara Carfagna, fresca di nomina da coordinatrice di Forza Italia, a L'intervista di Maria Latella su SkyTg24, parla del nuovo corso degli azzurri.

I due neo coordinatori, Mara Carfagna e Giovanni Toti, in una sorta di intervista doppia, parlano del futuro del partito da cui escludono entrambi di voler uscire. "Non ho mai pensato a un partito di centro con l'ala renziana del Pd. Con Casini, invece, ci siamo confrontati più volte in questi mesi. Io sono alternativa alla sinistra, la Forza Italia che ho in mente ha tutti e due i piedi ancorati nel campo del centro-destra", ha detto la vicepresidente della Camera smentendo i rumors degli scorsi giorni. "Io non mai detto di voler fare un mio partito", gli ha fatto eco il governatore della Liguria che ha subito aggiunto: "Ma per vedere le difficoltà di Forza Italia basta prender un pallottoliere".

Secondo Toti "Forza Italia deve fare percorso per riprendersi, perché il nostro partito per anni si è chiuso alle idee e ancora di più alle persone". Nessun dubbio da parte di entrambi i coordinatori che la collocazione del partito deve essere all'interno di una coalizione che comprenda Lega e Fratelli d'Italia. "Io credo al centro destra unito, perché rappresenta un pezzo di paese che chiede risposte concrete", ha detto la Carfagna. "Tutta la vita correremo insieme, come in Piemonte, Liguria, Basilicata, e Abruzzo. Su questo francamente, al di là di schermaglie di confine, non vedo problemi", ha ribadito Toti. Un segnale di unità interna arriva anche per quanto riguarda i futuri rapporti di forza dentro il partito:"Io faccio il vice di chiunque vinca il congresso e le primarie, non solamente di Mara", ha dichiarato Toti. "Se i nostri iscritti dovessero decidere così, sarei onorata di farlo", ha risposto la Carfagna parlando dell'eventualità che sia lei a perdere il confronto interno.

Sul cambio del nome del partito Toti si è mostrato più possibilista della Carfagna ma ha precisato:"Ne ha parlato anche Berlusconi nei mesi scorsi, l'importante è diventare una piattaforma per far tornare chi se ne è andato, se serve in modo utilitaristico non vedo il problema" . L'ex ministro alle Pari Opportunità, invece, ha spiregato di non avere pregiudizi in proposito ma di non considerare tale proposta una "priorità". "Chi vuole cambiare nome partito di solito non vuole fare i conti con un passato scomodo, e non è il caso di Forza Italia", ha detto. La Carfagna, per quanto riguarda i rapporti con la Lega, è stata chiara: "Forza Italia è distinta rispetto alla Lega, ho marcato la nostra differenza. Ciò non significa distruggere un'alleanza, ma non siamo la ruota di scorta di nessuno. Abbiamo la nostra storia di cui siamo orgogliosi, e lo abbiamo dimostrato con questa decisione di Berlusconi che restituirà forza al partito". "Essere più piccoli non significa essere deboli", ha sottolineato.

Sia Toti sia la Carfagna hanno mostrato scetticismo davanti all'ipotesi di una riduzione delle tasse da parte del governo. "Flat tax tutta la vita, ma tanto i soldi per farla non ci sono. Francamente mi piacerebbe sentire parlare un pò di più di come alzare gli stipendi e di come ridurre il cuneo fiscale sul lavoro", ha detto il primo."La flat tax era nel programma elettorale di FI. Dubito che si farà perché le risorse disponibili Lega e M5S le hanno buttate dalla finestra approvando misure parassitare, improduttive e elettoralistiche", ha dichiarato la seconda.

Anche sull'imminente e sempre più probabile procedura di infrazione da parte di Bruxelles le posizioni dei due coordinatori sono molto chiare. "Occorre evitare in tutti i modi la procedura di infrazione ai danni dell'Italia e so che anche il presidente Berlusconi si è speso in tal senso in Europa. Bisogna che l'Italia faccia la propria parte, non per fare contenta l'Europa, ma perché le misure economiche non si possono fare tutte a deficit. I toni sprezzanti usati da certi commissari europei nei confronti dell'Italia vanno rispediti al mittente", ha detto la Carfagna.

"Se la minaccia di aprire una procedura di infrazione contro l'Italia è un attacco politico, allora è l'attacco spuntato di una commissione europea in scadenza. Io in Europa farei come gli americani a casa loro: 'giusto o sbagliato, io sto con l'Italia, che è il mio Paese", ha chiosato Toti.

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