Cartelle, centrodestra compatto per il rinvio

Fdi e Lega si accodano a Fi: "Rinviamo i tempi di pagamento". Pd contrario

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini

Sono scadute le cartelle della rottamazione ter e del saldo e stralcio che erano state congelate per un anno e mezzo dalla pandemia e che l'Agenzia delle Entrate aveva ripreso a inviare. E il centrodestra, che aveva già chiesto inutilmente un rinvio vista la delicata fase economica per le famiglie e per la ripresa, ora alza la voce e si ricompatta con forza per ottenere la proroga in legge di bilancio. Dopo l'allarme lanciato dal Giornale, oltre Forza Italia, anche Lega e Fratelli d'Italia premono su Palazzo Chigi per posticipare i pagamenti: «Lo stato di emergenza non è solo sanitario ma anche economico. Per questo bisogna intervenire in maniera selettiva sulle cartelle esattoriali che incombono sugli italiani. Bisogna aiutare tutti coloro che in questo momento non sono in grado di pagare i loro debiti con il fisco», dice l'azzurro Antonio Tajani. La stessa linea di Matteo Salvini: «È necessario rinviare i tempi di pagamento delle nuove cartelle esattoriali, prorogare al 2022 la rottamazione ter e il saldo e stralcio scaduti ieri, aprire una nuova rottamazione quater per gli anni 2018 e 2019. Solo così sarà possibile garantire la ripresa del Paese e dare un aiuto concreto a famiglie e imprese». La leader di Fdi Giorgia Meloni ricorda che «migliaia di partite Iva, imprese e famiglie che stentano a ripartire, costrette a pagare tutte insieme le rate sospese di 2 anni in cui hanno potuto lavorare poco e male. Perché il governo volta le spalle quando l'emergenza riguarda famiglie e imprese massacrate da chiusure, restrizioni e da una pessima gestione della pandemia? Per queste categorie lo stato di emergenza non deve esistere?». L'ipotesi di rinviare le rate 2020 e 2021 della Rottamazione ter e del Saldo e stralcio già scadute viene invece esclusa dal Pd: «Non credo si metterà mano alle cartelle su dicembre spostandole a gennaio perché è impossibile determinare saldi compatibili con la legge di Bilancio, quindi è un problema che non vedo», spiega il capogruppo in commissione Bilancio al Senato, Daniele Manca. «Intanto - aggiunge il dem - dobbiamo rispettare un accordo già fatto in seno alla maggioranza sul versante fiscale, su Irpef, Irap per persone fisiche, decontribuzione, copertura del cuneo fiscale. Noi rispettiamo gli accordi, dopodiché il Pd non ha nessuna pregiudiziale nei confronti di un intervento sulle cartelle». Sul tavolo, mentre si attende il pacchetto di emendamenti del governo alla legge di bilancio, c'è il nodo delle cartelle che arriveranno dal 1 gennaio 2022. Forza Italia «chiede con forza un rinvio», ma il Pd frena, oltre che su quelle già scadute anche su quelle in arrivo con il nuovo anno: «È chiaro - precisa Manca - che un rinvio non potrà essere fatto sul 2021, dovrà essere fatto probabilmente sulle scadenze 2022, ovviamente senza modificare e impegnare saldi di finanza pubblica sottraendo le risorse necessarie a investimenti altrettanto importanti per ripartire».

Gli risponde l'azzurra Roberta Toffanin, vicepresidente della commissione finanze al Senato: «Non ci spaventano le parole di alcuni esponenti del Pd, contrario alla nostra proposta, che minacciano di riaprire gli accordi sul fisco. Noi siamo e saremo sempre dalla parte delle famiglie e delle imprese, di chi ogni giorno lavora onestamente e che è stato colpito duramente dalla crisi».

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