Il terrorista ispirato dall'Isis autore dell'attentato a New Orleans, Shamsud-Din Jabbar, nella sua casa mobile in Texas aveva creato una postazione per fabbricare bombe e teneva un Corano lasciato aperto su una pagina che parlava di «uccidere» nel nome di Allah. Gli investigatori devono ancora ricostruire cosa abbia portato alla sua radicalizzazione, ma una serie di foto pubblicate in esclusiva dal New York Post rivelano altri dettagli agghiaccianti legati al 42enne ex militare dell'esercito americano. La sua piccola abitazione a nord di Houston era piena di bottiglie con sostanze chimiche, e tra gli oggetti sequestrati dall'Fbi c'era un lungo elenco di composti usati per fabbricare bombe. Il Corano, invece, era appoggiato su una libreria, elemento centrale nel soggiorno, aperto a un passaggio che parla della responsabilità dei musulmani di uccidere i nemici di Allah e di essere disposti a morire per quella missione in cambio dell'eternità in paradiso. Sugli scaffali, e sparsi per casa, c'erano molti altri libri sull'Islam e un tappeto da preghiera. Lunedì il presidente Joe Biden e la first lady Jill si recheranno a New Orleans per incontrare le famiglie delle vittime, i membri della comunità e le autorità locali, mentre la Casa Bianca ha fatto sapere che finora non ha avuto alcuna prova che ci sia il coinvolgimento o la direzione di un Paese straniero dietro all'attacco di Capodanno. Il Bureau e il dipartimento per la sicurezza interna, invece, hanno chiesto alle forze dell'ordine di tutti gli Usa di attuare misure di massima allerta per il rischio di nuovi attentati sul modello di Bourbon Street, avvertendo di essere «iper vigili» anche se non c'è una minaccia specifica.
Proseguono intanto le indagini anche sul militare dell'esercito Matthew Livelsberger, che si è fatto esplodere con il pick-up Tesla davanti al Trump hotel a Las Vegas. Il medico legale ha confermato che si è suicidato con un colpo di pistola alla testa, e il Nyp ha rivelato diversi nuovi particolari della sua vita personale. Livelsberger solo pochi giorni prima dell'attentato, il 26 dicembre, era stato lasciato dall'attuale moglie, con cui aveva appena avuto una bambina, dopo che lei aveva scoperto che la tradiva. A quel punto, l'uomo ha abbandonato la casa di famiglia a Colorado Springs, ha usato l'app Turo per noleggiare il veicolo Tesla, e ha guidato fino a Las Vegas. Inoltre, il 29 dicembre il 37enne ha scritto all'ex fidanzata Alicia Arritt, con cui non aveva contatti dal 2021, e si è vantato di aver noleggiato il veicolo Tesla dicendo: «Mi sento come Batman». La donna ha spiegato che le ha inviato diverse foto del Cybertruck e numerosi altri messaggi, raccontando particolari della sua vita professionale: «Sto costruendo droni nel mio nuovo incarico - ha detto - Ti piacerebbe». Sempre il Post, scavando nel passato di Livelsberger, ha parlato con un'amica della sua prima moglie Sara (da cui ha divorziato nel 2018), la quale ha riferito che «si è approfittato di lei», deridendo la sua lotta contro la depressione. Era «bizzarro e malsano, lei stava cercando di rimettersi in piedi e lui la prendeva in giro - ha spiegato Stacie Wilssens, che all'epoca era vicina di casa dei due - Non c'è mai stato niente di stabile o costante tra loro». L'Fbi, intanto, sta indagando se le motivazioni del suo gesto siano puramente personali, o se ci sia una eventuale natura politica dell'attentato, visto che è avvenuto all'esterno di un hotel di proprietà del presidente eletto Donald Trump e all'interno di un veicolo realizzato dalla società del suo first buddy Elon Musk.
Allo stesso tempo, le autorità stanno cercando di capire se il soldato delle Forze Speciali in servizio attivo, noto per essere un «patriota stile Rambo» e un sostenitore del tycoon, abbia scelto intenzionalmente un Cybertruck Tesla per limitare le vittime civili, visto che con un veicolo normale avrebbe fatto danni molto maggiori.
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