Caso Attanasio, funzionari Onu accusati di omicidio

Due dipendenti del Pam, organizzazione dell'Onu sul programma alimentare, rischiano di finire sotto processo

Caso Attanasio, funzionari Onu accusati di omicidio

Due dipendenti del Pam, organizzazione dell'Onu sul programma alimentare, rischiano di finire sotto processo per la pesante accusa di omicidio colposo in relazione alla morte dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo il 22 febbraio dell'anno scorso, nella zona del Parco del Virunga. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il vicedirettore del Pam, Rocco Leone e il suo collaboratore Mansour Luguru Rwagaza, richiesta che verrà adesso vagliata dall'ufficio del gup. I due sono accusati di avere «attestato il falso, al fine di ottenere il permesso dagli uffici locali del Dipartimento di sicurezza dell'Onu, indicando nella richiesta di autorizzazione alla missione, al posto dei nominativi dell'ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci quelli di due dipendenti Pam, così da indurre in errore gli uffici in ordine alla reale composizione del convoglio e ciò in quanto non avevano inoltrato la richiesta, come prescritto dai protocolli Onu, almeno 72 ore prima».

Attanasio e il militare dell'Arma che lo scortava vennero uccisi nel corso di un drammatico tentativo di rapimento. Un gruppo di banditi locali composto da almeno cinque persone, attualmente sotto processo in Congo, bloccò il convoglio a bordo del quale viaggiava il nostro diplomatico. La banda chiese cinquantamila dollari per ottenere il «lasciapassare».

Soldi che non erano però nella disponibilità delle persone che erano a bordo delle jeep. Da qui il tentativo di rapimento finito tragicamente. Negli atti dell'indagine del procuratore aggiunto, Sergio Colaiocco, anche i verbali dei due indagati che hanno ricostruito quanto avvenuto a Goma.

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