"Il problema ha assunto una rilevanza istituzionale". Così Andrea Orlando definisce il caso di Piergiorgio Morosini che giovedì aveva attaccato la il governo sostenendo - salvo poi smentire - che per i magistrati "Renzi va fermato".
"Il caso riguarda il rapporto con un organo fondamentale come il Csm", ha spiegato il ministro della Giustizia, annunciando che lunedì incontrerà il vicepresidente del Csm, Gioovanni Legnini, "È doveroso prima di dare una valutazione attendere questo passaggio".
Intanto, anche se l'Anm ha preso le distanze dalle parole di Morisini, la bufera non si placa. "Il tema dell'invasione di campo della giustizia nei confronti della politica resta tutto in piedi", sottolinea Daniela Santanchè (Fi), "Lo ribadiamo anche ora che l'attacco di Morosini era rivolto a Renzi perché è il principio che è sbagliato. I magistrati pensino a fare il loro lavoro, alla politica ci pensano i politici. Ci auguriamo che questo principio, elementare ma non affatto scontato, possa essere finalmente osservato".
"Gli attacchi alla politica sono inaccettabili", aggiunge il senatore del Pd Salvatore Margiotta ringraziando l'Anm per l'intervento, "Mi auguro che tra politica e magistratura possa prevalere quella dimensione positiva, nell'interesse esclusivo dei cittadini, che può e deve portarci a rendere sempre migliore il servizio giustizia. Le sfide sono tante e importanti: occorre essere animati da uno spirito di responsabilità e di condivisione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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