Cassazione choc: "L'alcol test inutile. Alla guida ubriachi? Si capisce dall'alito"

I giudici e il mancato accertamento: "Basta la testimonianza dell'agente"

Cassazione choc: "L'alcol test inutile. Alla guida ubriachi? Si capisce dall'alito"
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Ubriachi alla guida? Per dirlo non servirà più l'alcol test ma basterà l'occhio nudo degli agenti. Un po' sul modello delle madri che, al rientro dei figli all'alba, analizzano occhi, alito, odore della giacca e dei capelli e, nel giro di mezzo minuto, emanano il verdetto. Senza «palloncino» né strumenti.

A stabilirlo è la Cassazione che crea un precedente destinato a ribaltare la regola su sanzioni e sospensioni della patente. Per provare lo stato di ebbrezza, saranno sufficienti le testimonianze degli agenti, l'odore dell'alcol o anche l'incapacità di chi è alla guida a rispondere alle domande.

Nella sentenza, i giudici dicono che per verificare l'ubriachezza bastano elementi «obiettivi e sintomatici» e la conseguenza di un verdetto del genere è il pensionamento degli alcol test, necessari a capire se tasso alcolemico supera la soglia consentita di 1.5 o no. Ed è vero che nella maggior parte dei casi se una persona è alterata lo si vede da un semplice sguardo ma c'è anche il rischio che la decisione su punti, multa e patente venga dato con troppo soggettività. In base all'agente, più o meno tollerante. O più o meno sensibile ai segnati della sbornia.

Respingendo il ricorso di un automobilista di Brescia, la Cassazione spiega che «poiché l'esame strumentale non costituisce una prova legale, l'accertamento della concentrazione alcolica può avvenire in base ad elementi sintomatici per tutte le ipotesi di reato previste dall'articolo 186 del Codice della strada e qualora vengano oltrepassate le soglie, la decisione deve essere sorretta da congrua motivazione». Per i giudici, congrue motivazioni per stabilire la presenza di alcol nel sangue sono (anche) le testimonianze e non i test.

L'uomo era stato trovato ubriaco alla guida dopo aver provocato un incidente. Il protagonista di questa vicenda, tuttavia, aveva impugnato la sentenza con i suoi legali, sostenendo che le autorità si fossero basate solo sulle dichiarazioni degli agenti, e che «in assenza di dati tecnici obiettivi, non sarebbe possibile stabilire in termini certi il livello di alcol effettivamente presente nel suo sangue al momento dei fatti, non potendosi evincere elementi sintomatici tali da ritenere superata la suddetta soglia dai soli elementi riferiti dai testi circa la presenza di uno stato confusionale, di avvenuti urti della sua autovettura con il cordolo del marciapiede e della mancata risposta alle sollecitazioni degli agenti». Le argomentazioni presentate dall'imputato, tuttavia, non hanno convinto la Cassazione, che ha respinto il ricorso. Per gli ermellini, infatti, basterebbero gli elementi valutati dagli agenti per stabilire se una persona si trova in uno stato di alterazione psico-fisica per abuso di alcol. L'alcoltest, dunque, non sarebbe determinante. Il giudice, in sostanza, può basarsi anche sulle sole valutazioni riportate dalla polizia stradale.La sentenza della Cassazione aprirà sicuramente un grosso dibattito. Chiaramente, dopo una posizione del genere, vi è la concreta possibilità che certi tipi di condanne scatteranno più facilmente, senza che vi siano degli accertamenti clinici.

Resta un

dubbio su tutti: cosa accade a quelli che riescono a mascherare bene i sintomi della bevuta ma, in caso di palloncino, risulterebbero comunque sparametrati rispetto ai limiti? L'occhio dell'agente non è una scienza esatta.

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