Un'ondata d'affetto per Silvio Berlusconi. Un ideale abbraccio che con il passare delle ore continua a estendersi sempre più. Senza sosta. Ancora una volta, senza volerlo, i rancorosi detrattori del compianto Cavaliere sono riusciti a ottenere l'effetto contrario a quello da loro inseguito. Ha già raggiunto le 9mila firme, infatti, la contro-petizione lanciata dal Giornale in risposta a chi da sinistra vorrebbe che all'ex premier fosse negato l'onore dell'iscrizione al Famedio, il pantheon delle personalità che hanno reso grande Milano. Una vera assurdità contro la quale ci eravamo sentiti in dovere di far sentire la nostra voce: quella di una maggioranza silenziosa che non può tollerare l'ennesimo affronto alla memoria di un grande italiano, peraltro figlio dell'industriosa città ambrosiana. Sul sito della nostra testata, www.ilgiornale.it, sono già migliaia i cittadini che hanno voluto sottoscrivere questo grido spontaneo: «Silvio Berlusconi al Famedio in nome nostro».
L'elenco dei loro nomi è in continuo aggiornamento e, come già accaduto nelle scorse ore, ci sono anche parecchie firme accompagnate da commenti in ricordo del fondatore di Forza Italia. «Un vero italiano, un vero statista. Quanto ci manca!», si legge ad esempio in uno di essi. C'è poi chi, come Fabrizio, commemora il Cavaliere come «un vero milanese, grande lavoratore, ottimista e generoso». Un uomo che si legge accanto a un'altra firma «ha sempre cercato il dialogo nella politica, nel lavoro, nello sport, senza mai odiare nessuno». Parole che fanno da ideale contraltare ai livori contenuti invece nella raccolta firme anti-Silvio lanciata giorni fa da Federica Borrelli, figlia del fu procuratore di Milano, e da alcuni nomi del mondo radical chic. Aderendo alla contro-iniziativa proposta dal Giornale, qualcuno ha riservato stoccate proprio allo spirito ostile di quella petizione. E ha scritto: «Berlusconi ha fatto e continua a far rosicare tanti benpensanti che sicuramente non hanno alcuno dei suoi pregi». Secondo Antonio, poi, «Silvio resterà sempre nel cuore della maggioranza dei cittadini a dispetto degli invidiosi». La richiesta di escluderlo dall'Olimpo dei milanesi illustri, lamenta invece Paolo vicino alla propria sottoscrizione, «è semplicemente assurda e pretestuosa». Per Maurizio, il Cavaliere «ha lasciato un'impronta indelebile ed è passato alla storia». Sul nostro sito, intanto, il contatore delle adesioni continua ad avanzare spedito, peraltro con velocità superiore a quella della parallela istanza anti-Cav, attiva ormai da quattro giorni. Ma il computo di per sé non conta nemmeno troppo: quella che abbiamo avviato non è infatti una gara, ma una reazione istintiva in difesa del nostro diritto a preservare una memoria collettiva condivisa da milioni di italiani. L'ennesimo tentativo di avvelenare il ricordo di Silvio Berlusconi non poteva lasciarci indifferenti.
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