A palazzo Chigi si è concluso il Consiglio dei ministri, iniziato poco prima delle 12.30, in ritardo rispetto all'ora fissata, per il protrarsi dei lavori del vertice di maggioranza. Sul tavolo c'erano anche il decreto per dare liquidità alle imprese colpite dalla crisi economica, causata dalla pandemia di nuovo coronavirus, e il decreto scuola, approvato nel primo pomeriggio. Con il decreto imprese, invece, il governo ha disposto la liquidità di 400 miliardi di euro.
La bozza del decreto imprese
Secondo quanto si legge nel testo, le spese ammesse "al credito d'imposta attribuito per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro" verrebbero estese anche ai dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, i guanti e gli occhiali protettivi, i detergenti per le mani e i disinfettanti. Il credito di imposta, recita il documento, secondo quanto riportano le agenzie, "è attribuito a ciascun beneficiario, fino all'importo massimo di 20mila euro, nella misura del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, e comunque nel limite di spesa fissato in 50 milioni di euro".
Inoltre, in base alla bozza, la garanzia statale sui prestiti potrebbe arrivare a coprire "il 90% dell'importo del finanziamento per imprese con meno di 5mila dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro, l'80% dell'importo del finanziamento per imprese con valore del fatturato tra 1,5 miliardi e 5 miliardi di euro o con più di 5mila dipendenti in Italia e il 70% per le imprese con valore del fatturato superiore a 5 miliardi". Nell'ambito del pacchetto di sostegno alla liquidità, Italia Viva ha fatto sapere di puntare alla garanzia pubblica del 100% a tutte le imprese. Sul tavolo anche l'ipotesi del ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che aveva proposto di potenziare il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, operando su tra fronti.
La bozza stabilisce anche una nuova proroga sui versamenti di tasse e contributi, estendendo i termini al 30 maggio per i versamenti fiscali e contributivi. Stop, quindi, ai versamenti Iva e dei contributi per i mesi di aprile e maggio 2020. La nuova sospensione dovrebbe valere per i soggetti con ricavi fino a 50 milioni di euro, "relativi all'annualità precedente, solo nel caso in cui si verifichi un calo dei ricavi o compensi stessi non inferiore al 33%" nei mesi di marzo e aprile, rispetto al 2019. Per chi invece ha avuto ricavi superiori ai 50 milioni di euro, la percentuale di calo sarebbe fissata al 50% rispetto all'anno precedente. Potrebbe slittare al 30 aprile anche il termine per consegnare le certificazioni uniche relative ai redditi di lavoro dipendente e assimilati e quelle di lavoro autonomo.
Il Sace, il braccio dedicato all’export della Cassa depositi e prestiti che gestirà le garanzie sui prestiti per le grandi imprese, dovrebbe restare nel gruppo Cdp, rispondendo però al Ministero dell'Economia e delle Finanze in merito alla sua attività. Fino al 31 dicembre di quest'anno, Sace potrebbe concedere garanzie a favore delle banche per finanziamenti alle imprese, "di durata non superiore a sei anni". L'importo complessivo arriva fino a un massimo di 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi sarebbero destinati alle piccole e medie imprese.
Conte: "Una potenza di fuoco"
Nel pomeriggio, alcune fonti del Mef avevano riferito ad Agi l'intesa "sul pacchetto liquidità alle imprese, in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel dl cura Italia". In particolare, 200 miliardi sarebbero destinati ai prestiti, "con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato", mentre altri 200 miliardi ai crediti "destinati al sostegno dell'export". Inoltre, fonti del Ministero dello Sviluppo economico avevano confermato, per le piccole e medie imprese, la garanzia al "100% fino a 25mila euro senza alcuna valutazione del merito di credito; 100% (di cui 90 Stato e 10 confidi) fino a 800mila euro senza valutazione andamentale" e "90% fino a 5 milioni di euro senza valutazione andamentale".
Intorno alle 18.30, è ripreso il Consiglio dei ministri, sospeso nel primo pomeriggio. Al termine della riunione, verso le 20.00, è stato chiuso il pacchetto di garanzie che mette a punto un piano senza precedenti. Via libera, quindi, al decreto imprese, una "potenza di fuoco", come l'ha definito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha annunciato liquidità immediata per 400miliardi di euro "alle nostre imprese, piccole medie o grandi. 200 miliardi al mercato interno, 200 miliardi per l'export".
"Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono un'attività di rilievo strategico- ha aggiunto Conte, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm-In particolare abbiamo potenziato la Golden power e attraverso di esso controlleremo scalate eventualmente ostili, non solo nei settori tradizionali ma anche ai settori finanziario, energia, trasporti, acqua, sicurezza alimentare, cybersicureza, salute agricoltura e altro".
Infine, il premier ha reso nota l'approvazione della "sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute anche per i mesi di aprile e maggio".
Gualtieri: "Un intervento senza precedenti"
I prestiti saranno coperti dallo Stato, che subentrerà in caso di insolvenza, così da rendere più facile l'erogazione e al minimo i tassi. "Realizziamo un intervento senza precedenti a sostegno della liquidità per il sistema produttivo- ha spiegato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri- mettiamo in campo 200 miliardi di garanzie per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato per tutte le imprese senza limiti di fatturato". I prestiti garantiti dallo Stato, ha precisato, "potranno arrivare fino al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale". Il sistema di erogazione è "molto semplice e diretto al sistema bancario, attraverso Sace" e in pochi giorni dovrebbe già essere possibile "usufruire di questo strumento di sostegno alla liquidità". Nel decreto di aprile ci saranno "30 miliardi a sostegno di queste garanzie".
Inoltre, come ha precisato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, è stato potenziato anche il Fondo centrale di garanzia, per le piccole e medie imprese, "con la possibilità di un prestito fino a 5 milioni di euro con la garanzia al 90% dello Stato". Per i piccoli professionisti, è stata fatta una "misura molto forte: fino a 25mila euro di prestito la garanzia dello Stato sarà al 100%". In questo modo, la procedura per l'erogazione del credito sarà immediata, "priva di vicoli o di valutazioni di merito di credito".
Inoltre, aggiunge Patuanelli: "Abbiamo creato un'altra sezione, in cui garantiamo affidamenti fino a 800mila euro: in questo caso, la garanzia prestata dallo Stato è del 90%, ma si può arrivare fino al 100% con la garanzia dei confidi". Si tratta, a detta del ministro, di "un'operazione amplissima, probabilmente la più ampia d'Europa come garanzie prestate dello Stato per sostenere la liquidità dei nostri imprenditori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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