Con un'interrogazione alla Commissione Europea volta a tutelare la salute dei cittadini la parlamentare europea Susanna Ceccardi (Lega) chieda sia fatta piena chiarezza su una sostanza controversa, il ciclammato di sodio, educorante vietato negli Stati Uniti ma utilizzato nel Vecchio Continente e anche in Italia. "Sempre pronta ad insegnarci come mangiare a casa nostra - osserva la Ceccardi - l'Europa intende intervenire per tutelare la salute dei nostri figli o a Bruxelles sono capaci solo di accanirsi contro i prodotti italiani di qualità?”
"Il ciclammato di sodio - prosegue l'europarlamentare del Carroccio - è stato un dolcificate molto utilizzato, soprattutto in passato, fino a quando la Food and Drug Administration (FDA) ha avanzato sospetti sulla sua tossicità, non escludendo l’ipotesi che possa trattarsi di un composto cancerogeno. Ma se negli Stati Uniti è stato bandito, in Italia questo non avviene: ad esempio la Coca-Cola ha differenziato la produzione di una delle sue bibite più famose, la Coca-Cola zero: la lattina servita in molti Paesi della stessa Europa, come in Italia, contiene il ciclammato, quando invece lo stesso prodotto negli Usa ne è privo".
Ceccardi si domanda se "l’Unione Europea ha davvero intenzione di verificare che cosa stiamo dando da mangiare ai nostri figli". E aggiunge: "Sulla scia del Nutriscore, che etichetta gli alimenti in base ad un semplice apporto calorico, senza considerare le qualità organolettiche e la qualità dei nutrienti in esse contenuta, sono penalizzati prodotti di eccellenza come il Parmigiano, il Prosciutto, l’olio extravergine di oliva. Un vero e proprio paradosso che induce il consumatore finale a prediligere bevande gassate con dolcificanti chimici magari potenzialmente pericolosi come il ciclammato, piuttosto che prodotti genuini ed artigianali, sicuramente più salutari di molti prodotti industriali".
Nel suo ragionamento l'esponente della Lega si interroga anche sulla ragionevolezza della cosiddetta sugar tax: "Sicuramente un consumo eccessivo di bevande zuccherate induce all’obesità, ma c’è il pericolo che, in sostituzione di questo, si ricorra ad un vero e proprio abuso di dolcificanti. Ad esempio la norma europea sui livelli di assunzione giornaliera del ciclammato di sodio prevede un massimo di 7 milligrammi di ciclammato al giorno per ogni chilogrammo di peso corporeo per i bambini fino agli otto anni. All’incirca poco meno di due bicchieri, mentre la pubblicizzazione di una bevanda senza zucchero ‘che non fa quindi ingrassare’ potrebbe indurre i consumatori e le famiglie ad un utilizzo molto più intenso”.
Ceccardi conclude osservando che "il sistema normativo inerente l’alimentazione è completamente sbagliato e l’Europa manca di una visione d’insieme e strategica". Che fare, dunque? "Servono poche regole basate sul buon senso e sulla promozione e valorizzazione di prodotti alimentari tipici e genuini: un campo in cui il nostro paese, l’Italia, può dare lezione non solo ai tecnocrati di Bruxelles ma al mondo intero”.
La posizione di Coca Cola
Qualche anno fa il colosso delle bibite di Atlanta diramò una nota per chiarire la propria posizione. Ve la riportiamo. "Il ciclammato è un additivo alimentare della famiglia degli edulcoranti, autorizzato dalla legislazione europea e italiana sulla base delle rilevanti valutazioni di sicurezza. È pertanto utilizzabile dalle aziende alimentari alle condizioni specificate nelle relative norme, che elencano i prodotti in cui può essere impiegato e le rispettive dosi massime d’uso. La Coca-Cola ricorda che l’utilizzo del ciclammato come edulcorante negli alimenti e nelle bevande è permesso in più di 50 paesi in tutto il mondo tra cui Canada, Australia e Messico".
Pareri controversi
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ritiene non convincenti i dati sulla cancerogenicità del ciclammato.
Negli Stati Uniti il divieto è avvenuto dopo che la Fda ha avanzato sospetti sulla tossicità e sul rischio che la sostanza possa causare il cancro. Le autorità sanitarie hanno così fatto scattare il divieto sulla base del "principio di precauzione" volto a tutelare i consumatori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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