Celentano e Santanchè strana coppia anti nozze gay

Il Molleggiato: il matrimonio è solo quello tra uomo e donna Se no sarebbe un «patrimonio». Ed elogia la deputata azzurra

Celentano e Santanchè strana coppia anti nozze gay

A volte basta uno slogan per rendere l'idea. Come ha fatto Celentano: «Il matrimonio è solo tra uomo e donna altrimenti si chiamerebbe patrimonio». Un calembour, un gioco di parole. Dunque l'altro giorno l'artista più imprevedibile d'Italia ha deciso di dire la propria sulle unioni civili e ha scelto, come gli capita di fare spesso, il proprio blog (sul sito Il mondo di Adriano).Poche parole. Più che altro, molte meno di quelle che usa di solito nei suoi monologhi: «Giusti i diritti civili anche nelle unioni omosessuali ma il matrimonio è solo tra uomo e donna». Una presa di posizione che spariglia ma non sorprende. Almeno da quando a Sanremo nel 1970 cantò Chi non lavora non fa l'amore e fu bombardato di critiche da sindacati, sinistra comunista e intellettuali ultra radical chic, è sempre stato molto conservatore su questi argomenti. Poi nel corso degli anni le sue esternazioni sono sempre state coccolate dai notabili dell'intellighentzia che distribuiscono patenti di libero pensatore soltanto a chi la pensa come loro.Perciò chissà ora come prenderanno questa uscita, per di più accompagnata da un'altra dichiarazione che farà rabbrividire i soliti noti. Eccola: «Oggi in televisione su La7 c'è stata la Santanché, di cui ho sempre apprezzato il modo chiaro e soprattutto coraggioso di esprimere le sue opinioni. E come al solito è quasi sempre dalla parte giusta. Oggi a Tagadà lo è stata ancora di più. Brava Daniela!!!». L'applauso per l'onorevole di Forza Italia (e i tre punti esclamativi) sono una doccia fredda per chi ha considera Celentano un guru e la Santanchè il babau da criticare a prescindere. Insomma, una posizione spiazzante che conferma l'artista come uno che comunque ha sempre il coraggio di dire ciò che pensa e mette in difficoltà chi, invece, certi pensieri proprio non li accetta.In ogni caso l'intervento di Celentano certifica quanto profondamente interessi la discussione sulle unioni civili che in Parlamento sta tenendo banco da diverse settimane. Dopo giorni di polemiche e accuse incrociate (l'ultima «bordata» l'annuncio dell'emendamento dei cattolici del Pd con pene durissime per l'utero in affitto) in casa Pd spazio ai mediatori. Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Due i filoni più toccati dalle modifiche: le limature agli articoli 2 e 3 per evitare rischi di incostituzionalità e all'articolo 5 sulla stepchild adoption. Dice la sua la relatrice del ddl Monica Cirinnà: ci saranno «emendamenti migliorativi. Spiegheremo meglio che non c'è automatismo» nell'adozione e che comunque «l'ultima parola verrà data al Tribunale dei minori» come già avviene per le coppie eterosessuali. Oggi ci sarà anche la Direzione Pd e la minoranza ha già fatto sapere che il tema delle unioni civili verrà tirato fuori nella riunione con Matteo Renzi.Si schierano ufficialmente anche i grillini: «Il Movimento 5 Stelle non ha presentato emendamenti nella convinzione che il testo che il 28 arriverà in Aula sia da approvare urgentemente così com'è».

E in vista della sessione invernale del consiglio episcopale permanente che si apre lunedì, il cardinale Angelo Bagnasco riassume la posizione dei vescovi italiani: «Tutti i vescovi italiani - dice il presidente della Cei - sono uniti e compatti nel difendere, promuovere e sostenere il patrimonio universale irripetibile che è la famiglia che è il luogo e il grembo della vita, la prima scuola di umanità, di relazioni, di dialogo».

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