Il centrodestra chiede a Silvio Berlusconi di sciogliere le riserve per candidarsi ufficialmente come prossimo presidente della Repubblica: "I leader della coalizione hanno convenuto che Silvio Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l'Alta Carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono". La linea è emersa al termine del vertice del centrodestra che si è tenuto a Villa Grande. "Gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta", si legge nel comunicato congiunto.
Il vertice del centrodestra
All'incontro hanno preso parte Antonio Tajani (Forza Italia), Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni e Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia), Luigi Brugnaro (Coraggio Italia), Lorenzo Cesa (Unione di centro) e Maurizio Lupi (Noi con l'Italia). Presente anche Gianni Letta, fedelissimo del Cavaliere ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
I leader ritengono che il leader di Forza Italia abbia tutti i requisiti necessari per correre nella partita per il Colle: "Deve garantire l'autorevolezza, l'equilibrio, il prestigio internazionale di chi ha la responsabilità di rappresentare lìunità della Nazione".
Nella nota comune viene fatto sapere che tutte le forze politiche del centrodestra "lavoreranno per trovare le più ampie convergenze in Parlamento". Inoltre ai presidenti di Camera e Senato verrà chiesto "di assumere tutte le iniziative atte a garantire per tutti i 1009 grandi elettori l’esercizio del diritto costituzionale al voto". Il riferimento è ad alcune situazioni che potrebbero verificarsi, con diversi grandi elettori che rischierebbero di non poter esprimere il proprio voto per questioni legate al green pass e ai limiti di circolazione per chi proviene dalle Isole.
Quello di oggi però non è da considerarsi come unico vertice prima dell'elezione del capo dello Stato. Come riferito da Maurizio Lupi di Noi con l'Italia, nei prossimi giorni la coalizione si riunirà ancora una volta: "La prossima settimana ci vedremo di nuovo. Non stiamo perdendo tempo".
La linea della coalizione
Il vertice è servito per esaminare la situazione della politica italiana in vista di lunedì 14 gennaio, quando si aprirà ufficialmente la partita per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. I partiti del centrodestra hanno ribadito "l’unità di intenti" e hanno confermato "il reciproco rispetto per le diverse scelte" sul governo Draghi.
Comunque i leader del centrodestra hanno concordato sull'importanza di seguire un percorso "comune e coerente" - che va dalla scelta del nuovo capo dello Stato alle prossime elezioni politiche - "valorizzando anche le occasioni di convergenza parlamentare sui contenuti che da sempre sono patrimonio comune della coalizione".
La posizione di Gianni Letta
Prima del vertice aveva preso posizione Gianni Letta. Il fedelissimo di Berlusconi, al termine dei funerali di David Sassoli, ha espresso il desiderio che "il clima di serenità e di valutazione degli interessi generali del bene comune" siano le stelle polari in grado di guidare i grandi elettori nella partita per il Colle. Letta spera dunque che l'elezione del prossimo presidente della Repubblica "si possa svolgere in questo clima di serena partecipazione, di armonia e di impegno per il bene comune".
I veti della sinistra
Per Enrico Letta il candidato "deve essere unitario e non divisivo, non deve essere un capo politico ma una figura istituzionale". Dal Nazareno fanno filtrare "delusione per il merito e preoccupazione per le implicazioni che questa scelta può avere". Tema su cui si è espresso anche Giuseppe Conte: il leader del Movimento 5 Stelle sostiene che il profilo di Berlusconi "non appare compatibile con i nostri principi e valori e con l'obiettivo di trovare una candidatura condivisa" e pertanto ha escluso il sostegno dei grillini al Cav.
In mattinata Matteo Salvini ha ribadito che questa volta il centrodestra ha un'occasione storica: dopo diversi anni partirà da una posizione numerica di vantaggio rispetto agli avversari e dunque dovrà farsi trovare pronto per eleggere un capo dello Stato della propria area.
E perciò ha messo in guardia la sinistra: "Nessuno può dire 'Berlusconi no, tu no', perché è stato presidente del Consiglio per tre volte". Il leader della Lega ha assicurato che il centrodestra sul Colle "voterà dall'inizio alla fine in maniera compatta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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