Il centrosinistra paralizza il voto: ora vuole condurre i giochi sul Colle

Il centrosinistra è stato capace di bocciare senza appello anche la rosa di nomi d'alto profilo del centrodestra. Plateale la giravolta di Letta

Il centrosinistra paralizza il voto: ora vuole condurre i giochi sul Colle

L'elezione del presidente della Repubblica è un banco di prova fondamentale per i partiti, soprattutto per quelli in forza governativa. Al momento, però, il centrosinistra non sta dando una gran prova di affidabilità al Paese. Se da una parte, infatti, il Partito democratico, il Movimento 5 stelle e tutti i partiti che gravitano nell'area sinistra gridano alla responsabilità per l'elezione rapida del successore di Sergio Mattarella, dall'altra l'atteggiamento mostrato non sembra andare in questa direzione. Si ripropone un vecchio e noto canovaccio secondo il quale, nelle intenzioni della sinistra, il Colle sia una sua proprietà senza possibilità di appello da parte delle restanti parti politiche.

Enrico Letta sembra essere quello con le idee più confuse. Dopo l'annuncio della rosa di nomi di alto profilo del centrodestra, composta da Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera, infatti, il segretario dem si era mostrato aperto e pronto a una discussione: "Sono nomi di qualità che valuteremo senza pregiudiziali". Parole di responsabilità accolte con piacere anche da Matteo Salvini: "Bene l'apertura al confronto di Letta, dal centrodestra nessun tatticismo. Scegliamo in fretta, il meglio per l'Italia".

Ma gli è bastato un giro di lancette e un incontro con Giuseppe Conte e Roberto Speranza per fare una giravolta su se stesso e tornare al punto iniziale. È tutto scritto nero su bianco nel comunicato congiunto diramato al termine del vertice Pd, M5s e Leu: "Prendiamo atto della terna formulata dal centrodestra che appare un passo in avanti, utile al dialogo. Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessario".

E ora dalle parti del centrodestra si alzano le voci di chi chiede al centrosinistra un atteggiamento più maturo al tavolo della discussione per il nuoto presidente della Repubblica. "Questa volta tocca alla Sinistra aprire a un nome di centrodestra. Non penseranno mica che figure adeguate al ruolo esistano solo dalle loro parti….", ha dichiarato Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia in Senato. La senatrice ha poi aggiunto: "Giusto il dialogo, sacrosanto, ma a sinistra c’è sempre quell’atteggiamento snob per cui i candidati giusti sono solo della loro scuderia, come se il centrodestra non potesse esprimere figure autorevoli e di rilievo. L’eredità gramsciana dell’egemonia culturale dovrebbero averla dismessa da un pezzo, il muro di Berlino è crollato da 32 anni, guardassero avanti".

Duro anche il commento di Maurizio Gasparri, senatore azzurro: "La sinistra stronca qualsiasi ipotesi che non provenga dalla sua parte dimostrando faziosità: ha già bocciato la rosa dei nomi proposti dal centrodestra e se si parlasse della Casellati sarebbe capace di dire che non va bene e che non ha standing, mentre invece ce l'ha eccome".

Sconcerto anche da parte di Ignazio La Russa: "Noi del centrodestra non potevamo fare di più. Abbiamo presentato una terna di altissimo profilo. Abbiamo voluto anche allargare il campo proponendo Nordio, una personalità non inquadrabile in nessuna casella politica. Abbiamo messo sul tavolo pure l'ipotesi della Casellati, un alto profilo istituzionale come la seconda carica dello Stato. E alla sinistra non va bene nulla: perde il pelo ma non il vizio.

Se hanno come obiettivo di continuare come se fosse ancora lei a decidere, non sappiamo cosa farci. A questo punto è la sinistra che mette in panne il percorso per eleggere il nuovo presidente della Repubblica..."

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