Il primo cittadino a farne uso è stato quello più illustre. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri ha scaricato, in anteprima, il primo certificato digitale attraverso la piattaforma «Anagrafe nazionale della popolazione residente».
Da oggi, infatti, sarà attivo il servizio che consentirà ai cittadini di ottenere i certificati anagrafici online, in materia autonoma e gratuita, accedendo alla piattaforma www.anagrafenazionale.interno.it disponibile anche attraverso l'indirizzo www.anagrafenazionale.gov.it. I cittadini iscritti all'anagrafe potranno scaricare 14 certificati per proprio conto o per un componente della propria famiglia, senza bisogno di recarsi allo sportello: nascita, matrimonio, cittadinanza, esistenza in vita, residenza, residenza Aire, stato civile, stato di famiglia, residenza in convivenza, stato di famiglia Aire, stato di famiglia con rapporti di parentela, stato libero, anagrafico di unione civile, contratto di convivenza. E potranno essere rilasciati anche in forma contestuale (ad esempio cittadinanza, esistenza in vita e residenza potranno essere richiesti in un unico certificato).
«Oggi si raccolgono i frutti di anni di lavoro, nel segno della digitalizzazione e della semplificazione. Superiamo l'epoca dei certificati cartacei, dei bolli e delle code agli sportelli, metafora classica della burocrazia inutilmente vessatoria spiega Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione -. Ma questo non è il punto di arrivo: è l'inizio di una rivoluzione che parte proprio dalla condivisione delle banche dati ed eviterà ai cittadini di dover fornire dati che già sono nella disponibilità di almeno un'amministrazione pubblica. Once only, una volta sola. Per un'Italia finalmente più semplice, più veloce, più innovativa e più giusta».
Al portale si accede con la propria identità digitale (Spid, carta d'identità elettronica, Cns) e se la richiesta è per un familiare verrà mostrato l'elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato. Il servizio, inoltre, consente la visione dell'anteprima del documento per verificare la correttezza dei dati e di poterlo scaricare in formato pdf o riceverlo via mail.
«È la prima di una serie di innovazioni tecnologiche che la pubblica amministrazione implementerà per migliorare la vita di tutti», commenta il ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao.
Le amministrazioni italiane avranno a disposizione adesso un punto di riferimento unico di dati e informazioni anagrafiche, dal quale poter reperire informazioni certe e sicure per poter erogare servizi integrati e più efficienti per i cittadini. Con un'anagrafe nazionale unica, ogni aggiornamento su Anpr sarà immediatamente consultabile dagli enti pubblici che accedono alla banca dati.
«Questo va a incidere sulla mobilità delle nostre città e consentirà di alleggerire l'impegno delle amministrazioni comunali, che tramite gli uffici anagrafe avranno un aggravio di lavoro inferiore a quello attuale», dice il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.
Per la pubblica amministrazione, infatti, significa guadagnare in efficienza superando le precedenti frammentazioni, ottimizzare le risorse, semplificare e automatizzare le operazioni relative ai servizi anagrafici. Per i cittadini vuol dire accedere a servizi sempre più semplici, immediati e intelligenti. Ad oggi, Anpr raccoglie i dati del 98% della popolazione italiana con 7.808 comuni già subentrati.
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