Charlie, l'attesa per la nuova sentenza

Domani decideranno i giudici. L'Osservatore Romano: «Gesù chiederebbe il silenzio»

Charlie, l'attesa per la nuova sentenza

Non vede, non sente, nemmeno si muove. Senza una macchina non potrebbe respirare. Charlie non si chiama «Brown», purtroppo non è un fumetto e probabilmente non potrà mai lanciare aquiloni destinati a precipitare inesorabilmente sull'«albero cannibale». È un perdente, lo si sa, da oggi però, forse avrà almeno una possibilità di sopravvivere. Una su dieci, dice la medicina degli esperimenti. Charlie che di cognome fa Gard, neonato inglese afflitto da una rarissima sindrome genetica che secondo i medici è incurabile e dunque destinato a morire senza aver mai vissuto, invece diventerà una cavia. Le cure in fase sperimentale avrebbero dovuto essere testate su topi. Ma non c'è tempo. Sarà, probabilmente lui il primo tentativo. Spetta ai giudici britannici decidere. Di nuovo, sulla spinta emotiva e di nuove rivelazioni scientifiche, dopo che i magistrati avevano sentenziato il diritto dei medici di staccare la spina. Un pianeta si sta commuovendo per sua sorte di questo bimbo.

Da Trump, al Vaticano, ai ricercatori, fino alle associazioni, alle gente qualunque. Spaccando, dividendo in due le coscienze. Sintetizza l' Osservatore Romano: «È peccato la mercificazione che si fa di una sciagura familiare. Cosa succederebbe se i genitori di Charlie Gard trovassero Gesù che passa per la strada? - chiede il quotidiano d'Oltretvere -. In mezzo al vociare di tanta gente, ciascuno con la sua opinione e voglia di dire la sua, cosa farebbe Gesù? Viene fatto di pensare che, davanti a questa tragedia umana come a tante altre simili, Gesù non direbbe niente, semplicemente si chinerebbe a disegnare per terra e aspetterebbe che si faccia silenzio. Non pronuncerebbe alcun giudizio...». Per la cronaca, dopo le offerte di «ricovero» arrivate dal Bambino Gesù di Roma per evitare che a Charlie venisse staccata la spina, ieri è arrivata anche l'offerta di un ospedale di New York che si è detto pronto a spedire un farmaco sperimentale a Londra per curarlo e altrettanto pronto a ospitare il piccolo, nel caso si potessero superare gli ostacoli legali per il suo trasferimento.

Domani l'Alta Corte di Londra ascolterà i medici del Great Hormond Street controllando i protocolli degli

studiosi che regalano una speranza. In tutto il mondo ci sono altri sedici Charlie. Ma per lui si illuminerà di blu, così come in molte altre città, anche il Colosseo, Un' arena di vita, tra gladiatori. Passati e futuri.

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