A chi fa gioco rimuovere l'inchiesta ligure

Il trasversalismo magistrati/sinistra forcaiola/giornali (culturalmente: il grillismo) forse non funziona, anzi, gli esiti elettorali fanno pensare che inducano al sospetto e facciano perdere voti

A chi fa gioco rimuovere l'inchiesta ligure
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Quattro giorni di analisi del voto ligure possono far concludere che la rimozione è definitiva: si fa finta di niente, politici e giornalisti hanno trattato quest'elezione come qualsiasi altra, come un voto ordinario, da calendario istituzionale, un epilogo temporale della legislazione precedente, come se, insomma, niente fosse stato. E invece che cosa è stato? Che cosa è stato rimosso?

Per esempio che in Liguria si è votato solo perché la magistratura ha decapitato il governatore e di conseguenza la giunta; per esempio che il centrodestra ha passato parte del suo tempo elettorale a difendersi da accuse su un «sistema» ligure che è stato crocefisso dalla magistratura supportata da un robustissimo appoggio mediatico; che in Liguria il centrosinistra (senza-centro) ha passato la campagna elettorale a cavalcare l'inchiesta e a demonizzare un «sistema» che non era personificabile solo nell'ex governatore Giovanni Toti (foto), perché sarà riaffermato dal suo successore come se nulla fosse successo; che in Liguria più del «campo largo» si è coalizzata la «piazza larga» che è stata Piazza de Ferrari a Genova, dove Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni hanno fatto comizi manettari mentre il governatore si trovava gli arresti.

Il trasversalismo magistrati/sinistra forcaiola/giornali (culturalmente: il grillismo) forse non funziona, anzi, gli esiti elettorali fanno pensare che inducano al sospetto e facciano perdere voti: forse non è la via per guadagnarsi la fiducia dei cittadini. Questa poteva essere una banale morale da trarre a margine di un'elezione persa di un niente: a meno di credere che l'elettorato ligure sia inguaribilmente disonesto e abbia votato il centrodestra a discapito di un'inchiesta che riteneva fondata, a meno di pensare, insomma, che abbiano vinto i peggiori.

Hanno vinto i peggiori? Sì. E ve ne proponiamo due letture, una targata Pd e una Cinque Stelle, alias Luca Sofri e Marco Travaglio. Sofri, che è direttore di un sito di buon successo che si rivolge ai disinformati della sinistra esistenziale, ha scritto come da nostra volgare estrapolazione: «Le destre vincono malgrado i loro stessi fallimenti e inadeguatezzeNon sopportano le persone alternative, non sopportano gli altri, i loro candidati, i loro elettori, i loro giornali, i loro propagandisti. O meglio, l'immagine che ne hanno: che è un misto di verità e di balle diffuse strumentalmente con grande efficacia dalle propagande di destra o populiste Gli incapaci e gli impresentabili, a destra, sono considerati parte del paesaggio Anche lo scandalo e l'esibizione quotidiana delle pagliacciate e vergogne di Trump o dei ministri meloniani non scalfiscono i loro risultati elettorali: servono solo a parlare ai convertiti, a respingere gli altri, e a mantenere le rendite di posizione senza favorire nessun vero cambiamento». Insomma: sinché il sistema limbico del cervello rimarrà com'è (e non è cambiato negli ultimi 20mila anni) questa destra è destinata a vincere.

Passiamo a Travaglio in versione politologo: se il Pd-M5S ha perso nove elezioni regionali in 5 anni (Sardegna esclusa, ma già piangono) è perché Il Pd, per i grillini, «ha funzionato come un diserbante, li ha lasciati tutti a casa». Se stai col Pd, «gli unici che vanno a votare sono quelli controllati. I 5 Stelle di voti controllati non ne hanno perché non gestiscono il potere, non distribuiscono prebende», dice Travaglio dimenticando quel voto di scambio chiamato reddito di cittadinanza.

In sintesi: non è che a sinistra non votano una coalizione dove ci sono i grillini: gli astenuti sono i grillini i quali non vogliono saperne del Pd: «I 5Stelle sono rimasti quasi tutti a casa». Soluzioni? «Ritirarsi per un po' dalle Amministrative, come faceva Casaleggio quando i meet-up litigavano sulle liste». La soluzione, vi è da credere, troverebbe convergenze inaspettate.

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