Attore, medico di fama mondiale e aspirante politico. Gualtiero Ricciardi, noto col nome di Walter, è una figura poliedrica finita al centro delle polemiche per un tweet a dir poco offensivo nei confronti del presidente Usa, Donald Trump.
Il tweet contro Trump e la diatriba sul suo ruolo all'Oms
Finora nessun consulente del governo, sia di quello attuale sia dei precedenti, si era mai permesso di ingaggiare uno scontro politico con i leader dell’opposizione. “C’è un paese come gli Usa, che dona decina di milioni di euro di aiuti all’Italia" e "un signore che lavora per il governo mette un tweet dove c’è gente che prende a pugni un pupazzo con la faccia di Trump", aveva detto a Non è l’arena Matteo Salvini che invocava le sue dimissioni. Dopo quel tweet, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso le distanze da Ricciardi. Nel corso di un’intervista rilasciata a Rainews24 Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, ha precisato che Ricciardi “è un supercampione della sanità pubblica nazionale, ma non parla a nome dell’Agenzia”. Il consulente del governo Conte ha dovuto, quindi, specificare meglio il suo ruolo: “Io sono il rappresentante italiano nel Comitato esecutivo dell’Oms, designato dal governo per il periodo 2017-2020. Non sono cioè un dipendente dell’Oms”. Una precisazione doverosa che ha posto fine a un fraintendimento durato mesi. “Credo che la confusione l’abbia fatta la stampa, non lui”, ha chiosato il collega Guerra. Ricciardi, però, ieri, sentito dall'Adnkronos Salute, si è difeso ulteriormente dagli attacchi arrivati dal centrodestra e ha detto: “È una fase in cui, se ci sono polemiche da fare, le faccio solo nell’interesse della salute dei cittadini”, ricordando inoltre che lo scorso 26 febbraio, pochi giorni dopo la nomina, aveva scritto un tweet per “evitare equivoci”. “Per ragioni di precisione chiedo a tutti i media italiani di definire la mia qualifica membro italiano del comitato esecutivo dell’Oms e consigliere del ministro Speranza per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali", aveva twittato.
I contrasti di Ricciardi con i 'gialloverdi'
Ricciardi non è nuovo a scontri politici. Il medico napoletano, che da bambino ha recitato nella serie I ragazzi di padre Tobia e da ragazzo in alcuni film accanto a Mario Merola, nel 2018 si è dimesso da presidente dell’Istituto Superiore di Sanità per contrasti con i membri del primo governo Conte e, in particolare, proprio con Salvini. “Quando un vicepremier dice che per lui, da padre, i vaccini sono troppi, inutili e dannosi, questo non è solo un approccio ascientifico. È anti-scientifico”, aveva detto nel corso di un’intervista al Corriere della Sera. Quelle dimissioni, in realtà, erano state presentate anche a seguito di un’interrogazione presentata dalla grillina Paola Taverna sulla base di un’inchiesta svolta da Le Iene su presunti conflitti di interesse con alcune case farmaceutiche. Che le idee politiche di Ricciardi fossero diametralmente opposte a quelle sovraniste della Lega o a quelle populiste del M5S era noto da tempo. Nel 2013, infatti, tentò di entrare in politica candidandosi con i montiani di Scelta Civica in quota Italia Futura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo. La stessa fondazione da cui proviene anche Carlo Calenda, attuale leader di Azione, partito al quale Ricciardi si è avvicinato sin dalla sua nascita. Nel novembre dell’anno scorso, in occasione del lancio della nuova formazione politica, il medico napoletano intervenne per chiedere che si tolgano 13 miliardi da Quota 100 e Reddito di Cittadinanza per investire nella sanità.
Insomma, Ricciardi, già professore ordinario della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica, si è sempre contraddistinto per essere un liberal di sinistra. Lasciato l’Istituto Superiore di Sanità, nell’ottobre 2019 si è consolato con la nomina a Presidente del “Mission Board for Cancer”, un programma di ricerca e innovazione istituito dalla Commissione Europea per valutare i progetti di ricerca da finanziare in ambito oncologico. Ebbene, un luminare con un tale curriculum, stavolta, nel momento più cruciale della sua carriera sembra aver toppato non solo dal punto di vista comunicativo ma anche nel merito dell’emergenza coronavirus. Un’epidemia che il 6 febbraio scorso, intervistato dal Sole24ore, definì “meno pericolosa” dell’influenza stagionale e criticò, inoltre, la decisione del governo di bloccare i voli dalla Cina.
FdI all'attacco: "Qual è il suo compenso?"
Lo stesso governo per il quale lavora attualmente, sebbene non sia ancora stato reso noto il suo compenso per l’incarico di consulente di Speranza. Nella sezione amministrazione trasparente del sito del ministero della Salute non compare ancora tale dato e da Fratelli d’Italia arriva la notizia dell’imminente presentazione di un’interrogazione parlamentare per far luce sulla faccenda. Il deputato Giovanni Donzelli, uno dei firmatari, sentito da ilGiornale.it, dice: “È ormai chiaro che il governo pensa solo alle poltrone e poco alla salute dei cittadini e al destino delle imprese e del lavoro. Hanno nominato così tanti esperti come consulenti per l'emergenza coronavirus - ad ora ci sono 15 task force composte da ben 450 collaboratori - e, guarda caso, si fa fatica a trovare sul sito del governo i loro curriculum e i loro compensi”. E maliziosamente aggiunge: “Chissà in quale cunicolo li avranno nascosti”.
Secondo Donzelli “nonostante il momento di emergenza sarebbe opportuno non rinunciare alla trasparenza degli atti” e, pertanto, intende vederci chiaro sulla nomina del professor Walter Ricciardi “che ha millantato in tutte queste settimane di emergenza l'appartenenza diretta all'Oms, quando invece è solo il membro nominato dal governo italiano nel Consiglio esecutivo”. “Dopo una vicenda del genere avrebbe dovuto semplicemente dimettersi”, conclude il meloniano Donzelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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