La chiamata di Berlusconi: uniti sul no al nuovo Senato

Cena con i vertici di Forza Italia per definire i comitati a contrasto dei referendum. Capitolo amministrative: verso la manifestazione con Lega e Fdi il 27 febbraio

La chiamata di Berlusconi: uniti sul no al nuovo Senato

Il voto della Camera sulla riforma costituzionale conclude di fatto la fase parlamentare e apre la battaglia referendaria. Come annunciato da Mariastella Gelmini in aula, Forza Italia è pronta a giocarsi la partita e a impegnarsi nel lavoro di costruzione dei «Comitati per il No», con la più ampia condivisione possibile da parte degli alleati.Silvio Berlusconi oggi sarà a Roma e incontrerà già nel pomeriggio i capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani (e forse anche i gruppi parlamentari) per poi forse riunire a cena i vertici azzurri.

L'imperativo è avere un centrodestra unito contro «la finta riforma Renzi» che possa rafforzare le prove tecniche di sintesi e di coesione interna già avviate da settimane, coinvolgere la società civile su questa battaglia, ma anche sviluppare un lavoro organizzativo capillare sul territorio, utile anche per la campagna elettorale delle Amministrative. Berlusconi definirà nei prossimi giorni i compiti e i ruoli per questo obiettivo. Tanto più che con Renzi intenzionato a trasformare il referendum in un plebiscito pro o contro di lui, il valore politico di questo appuntamento risulta fin troppo evidente.Il leader del partito dovrà anche definire la posizione azzurra sulle unioni civili. Berlusconi ha già anticipato che verrà concessa libertà di coscienza, in vista del voto al Senato previsto attorno al 26 gennaio, ma ci sarà comunque una indicazione e una linea che esprimerà la posizione prevalente all'interno del partito, fermo restando il rispetto di chi non la condivide.Berlusconi raccomanderà ai capigruppo di coltivare la massima collegialità nelle decisioni e recuperare una unità di intenti necessaria a recuperare quel consenso ora rifugiatosi nell'astensionismo o indirizzatosi verso la Lega. «Dobbiamo tornare a essere il perno della coalizione», l'auspicio espresso dall'ex premier. Un auspicio che passa, ovviamente, dai risultati delle Amministrative.

Oggi si terrà la riunione del tavolo presieduto da Altero Matteoli riservato alle città medio-piccole, con esclusione quindi di Roma, Milano, Napoli e Bologna. Bisognerà anche definire la data della manifestazione unitaria che potrebbe slittare al 27 febbraio, a Roma a Piazza del Popolo. Una data non ancora ufficializzata perché molto dipenderà dalla definizione della griglia dei candidati. Dovrà esserci un confronto tra le macchine organizzative al fine di stringere i tempi per avere un candidato sindaco da portare in piazza. Per la corsa al Campidoglio si aspetta sempre che Giorgia Meloni sciolga il nodo e decida se candidarsi.

Pare comunque che l'ex comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, abbia ottenuto buoni riscontri nei sondaggi effettuati. Per Napoli regge Gianni Lettieri, mentre per Milano si guarda con attenzione alle mosse del centrosinistra e a un percorso di Giuseppe Sala verso la candidatura che potrebbe essere più accidentato del previsto.

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