Choc al liceo: "Brucia Tel Aviv, bello"

A Milano esultano per l'assalto. Il ministro Valditara: "Ispezioni dove si incita all'odio"

Choc al liceo: "Brucia Tel Aviv, bello"
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Prima hanno postato e poi hanno rimosso. Chissà, forse in un tardivo barlume di rinsavimento. O forse solo l'azione di chi lancia il sasso e poi nasconde la mano. Ma ormai, nascondersi era troppo tardi. La foto che il gruppo sportivo del blasonatissimo e centrale liceo milanese Manzoni «Kurva Manzoni Antifa» con palestinesi esultanti per l'aggressione contro Israele e la scritta «quant'è bello quando brucia Tel Aviv» condivisa su Instagram, aveva già scosso (e bucato) la rete. Così come il post del Collettivo A112 dell'Educandato Statale Setti Carraro che ha ricondiviso la stessa foto in una stories corredata dalla frase «La Palestina vive! La resistenza vive»! dal gruppo dei Giovani Palestinesi d'Italia». Le storie prima di scadere sono state raccolte e rilanciate con un articolo sul magazine online Mosaico-Bet ma non solo condannate dal ministro Giuseppe Valditara che si trovava a Milano, alla Scuola della Comunità Ebraica di via Sally Mayer per esprimere la propria solidarietà e quella del Governo. «Sono rimasto scioccato», ha detto. «Se è vero che alcuni collettivi scolastici hanno inneggiato ad Hamas alla morte dei ragazzi israeliani, vanno perseguiti dalla legge. Farò partire immediatamente nostre ispezioni nelle scuole coinvolte, chiedendo alla Procura di promuovere un'azione penale per odio razziale. L'azione di Hamas è infame, queste persone devono essere perseguite dalla Procura della Repubblica e spero finiscano in prigione, sono di mentalità nazista, personaggi che devono essere isolati e condannati senza se e senza ma». E ancora. «Chi ha gioito per azioni che hanno portato a sgozzare bambini e ragazzi, donne e uomini innocenti, solo perché ebrei, deve essere perseguito dalle leggi penali». Mentre all'Università Statale è comparso uno striscione «Arriva il contrattacco. A fianco del popolo palestinese», ben presto è arrivata la replica del preside del Setti Carraro: «Il collettivo a112 non rappresenta l'Educandato Setti Carraro che è anzi una delle scuole più impegnate nel Giorno della Memoria ha detto il dirigente scolastico Giorgio Ragusa - Non sapevamo nulla. L'attività didattica oggi è stata regolare e nessuno ha ovviamente inneggiato ad Hamas a scuola». Presa di distanze anche dal Collettivo Manzoni: «La guerra va condannata sempre», ma poi annacquata da un «tuttavia» e «antisionismo non è antisemitismo. «Povero il mio liceo Manzoni - scrive Quel che sui social il ministro Matteo Salvini, peraltro ex studente del liceo Manzoni - Ragazzi che esaltano la violenza, il terrorismo islamico e la morte di altri ragazzi? Sospensione, chiusura delle pagine social lavori socialmente utili. Che pena», commenta. «A quei ragazzi - ha poi commentato il ministro Valditara - farei vedere quelle immagini di ragazzi e ragazzi come loro, che ballavano felici, e gli chiederei ma tu sai cosa vuol dire la democrazia? Sai cosa vuol dire l'antifascismo?. L'antifascismo significa condannare queste cose. Esaltare un'azione criminale come quella è intollerabile».

E quindi ha concluso: «Partendo dalla scuola è necessario elaborare una strategia complessiva per debellare ogni residuo di antisemitismo e promuovere la cultura del rispetto. Questo odio feroce, disumano, richiama le esperienze dei peggiori totalitarismi che hanno insanguinato e continuano a insanguinare il mondo intero».

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