Senatrice Stefania Craxi, presidente della Commissione esteri di Palazzo Madama, come giudica gli attacchi piovuti sul governo Meloni sia dalla Spagna che della Francia?
«Sono una sgrammaticatura politica e istituzionale che, per certi versi, non hanno precedenti se non altro per la ruvidezza dei toni e per la falsità degli addebiti. Spagna e Francia sarebbero poi i meno titolati ad attaccarci sulla questione migranti. Con tutta evidenza c'è una regia politica e un movente politico».
C'è modo di ricucire sulla via della diplomazia?
«Lo spero. Ma servono scuse. I canali di dialogo devono rimanere aperti. Da parte nostra, anche a livello di diplomazia parlamentare, vi è sempre stato un atteggiamento costruttivo. Ma nessuno può considerarci alla stregua degli straccioni di Valmy e, se lo facessero, sarebbe un errore. È la storia ad insegnarlo».
Ci avviamo verso un importante appuntamento: le europee del prossimo anno. Sposteranno il baricentro della Unione Europea? E queste «scaramucce» ne sono una sorta di preambolo?
«È questa a mio avviso la ragione principale degli attacchi. È evidente il fastidio nei confronti di un'Italia che intende giocare un ruolo di primo piano e che vuole essere determinante negli equilibri europei che si delineeranno dopo il voto dell'anno venturo. Macron teme di rimanere isolato e le reazioni dei suoi sono rappresentative dei timori che albergano in alcune famiglie europee, compresi i Socialisti&Democratici, di rimanere fuori dalla prossima maggioranza a Bruxelles».
Di fronte agli attacchi del partito di Macron, l'opposizione italiana non ha fatto quadrato per gli interessi dell'Italia. Stessa cosa per quanto riguarda la polemica della Spagna. Cosa ne pensa?
«Purtroppo, in questo Paese, una certa parte politica tifa da sempre lo straniero. La ragione non è solo quella del tornaconto ma ha radici e ragioni storiche e culturali assai profonde. Ma così facendo fanno il male dell'Italia. E poi, se pensano che porti bene tifare per i falchi del rigore, esultare per la proposta di riforma del Patto di Stabilità della Commissione sol perché sperano di mettere in difficoltà l'esecutivo, hanno capito ben poco. Non solo gli italiani non sono sciocchi ma così facendo fanno il male dell'Europa».
C'è chi osserva che dietro gli attacchi francesi ci sia l'ambizione di recuperare credito con l'opinione pubblica interna.
«Ci può essere anche questo elemento. Ma, a mio avviso, non è la ragione di questi attacchi continui e gratuiti. E comunque, se anche fosse, non sarebbe certo un motivo valido per entrare a gamba tesa nella vita democratica di un Paese fondatore dell'Unione, con cui sarebbe utile mantenere buoni rapporti».
Nel futuro prossimo l'Italia che ruolo si ritaglierà a livello internazionale?
«Quello di un
attore protagonista del rapporto atlantico, con una forte proiezione mediterranea. Saremo il motore di un'Europa che, a differenza di altri, vogliamo legata all'Occidente, con istituzioni democratiche e rappresentative».
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