"Ci rivedremo all'inferno". Bufera sulla battuta del Papa

La frase rivolta alla madre di un ragazzo autistico. Padre Bianchi: formula usata per salvare il prossimo

"Ci rivedremo all'inferno". Bufera sulla battuta del Papa

Non è una novità che Papa Francesco alzi personalmente la cornetta del telefono e chiami direttamente il suo interlocutore. Questa volta è successo a Caravaggio, in provincia di Bergamo, proprio la cittadina dove la settimana scorsa i vescovi italiani hanno celebrato l'atto di affidamento del Paese alla Madonna. «Pronto, Andrea? Sono Papa Francesco», ha esordito Bergoglio. Tutto è nato da una lettera (scritta con il metodo Caa, ovvero della Comunicazione aumentativa e alternativa) che Andrea Pirotta, un ragazzo autistico che nei prossimi giorni compirà 19 anni, in cui «spiegava» al Papa che in questo periodo di Coronavirus non si può annunciare lo scambio della pace durante la messa. Un «rimprovero» perché alla celebrazione mattutina a Santa Marta, il Papa è solito dire la tradizionale formula «scambiatevi un segno di pace». Bergoglio ha dunque deciso di telefonare personalmente ad Andrea, assicurandogli che non c'è alcun contatto tra i presenti alla messa e per annunciargli un regalo: «Ti invierò una mia papalina», ha detto il Pontefice.

«Ero in fila al supermercato per fare la spesa racconta Maria Teresa, la mamma di Andrea, al sito La Provincia quando, alle 10.55, ha suonato il telefono. Sul display è apparsa la dicitura numero privato. Ho risposto. Era Papa Francesco. Oddio, mi sono detta. Non ho pensato a uno scherzo perché mi sono ricordata che nella lettera avevo lasciato il mio numero di cellulare e che forse il Papa si era ricordato di noi. Ho riconosciuto la sua voce, inconfondibile».

«Ciao Andrea, come stai? ha esordito Francesco ti invierò la papalina che mi hai chiesto. Sono contento della lettera che mi hai inviato. Tu vai avanti, tu vai avanti sempre». L'intera conversazione, in vivavoce, è stata pubblicata anche dal sito della Diocesi di Cremona. «Andrea è estremamente religioso, ha quasi una mania, ma è una benedizione del cielo», ha risposto la mamma conversando con Bergoglio.

Poi la spiegazione del Papa sul segno della pace: «Io nella Messa dico alla gente che si dia il segno della pace, ma non ci si tocca. Si salutano con la testa, un piccolo salutino, così tutto va bene. Mi è piaciuto tanto quello che Andrea ha detto ha proseguito Papa Bergoglio rivolgendosi a Maria Teresa perché si vede che lui è molto interessato a queste cose. Vi do la benedizione e vi invierò la papalina».

La telefonata termina con la consueta richiesta del Papa: «Pregate per me». La risposta della mamma di Andrea è spontanea: «Ma lei non ha bisogno, è già un santo». Replica Francesco, sorpreso e forse anche un po' a disagio: «O Dio mio, non dirlo due volte... ma forse ci troveremo all'inferno», ha detto sorridendo. Una battuta che ha fatto subito il giro del web. «Lo scivolone del Papa», scrivono alcuni sui social. «Una battuta infelice», dicono altri. Di certo una battuta non compresa, con Bergoglio che non avrebbe di certo voluto riferirsi ad Andrea e alla sua famiglia. «Il Papa è un tipo scherzoso e ironico, ha usato questa battuta per sdrammatizzare perché lui è una persona umile e non intende stare al centro dell'attenzione», dice chi lo conosce bene.

«Credo che il Papa abbia pronunciato quella frase per umiltà, tanti santi hanno detto questa frase», ha commentato padre Enzo Bianchi all'Adnkronos. «È attestato nella tradizione dei santi cattolici e anche ortodossi: purché il prossimo si salvi, sono disposti loro ad andare all'inferno. Questa è una grande frase di un grande santo».

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