Poi dicono che le misure non sono importanti. Non è la prima volta che archistar e archimede pitagorici costruiscono cattedrali sbagliando la tabellina del due. Come racconta Focus i francesi per esempio, con tutte le arie che si danno, costruirono 341 treni regionali nuovi di pacca (e non contenti ne ordinarono altri 1.860), per andare incontro alle esigenze dei pendolari. Erano bellissimi, comodi più di un aereoplano e belli spaziosi. Anzi troppo spaziosi. Così spaziosi da non entrare in stazione. Così, per non rottamare il nuovo che non avanzava, si sono visti costretti ad allargare le banchine di più di un migliaio di stazioni per una spesa sull'unghia di 50 milioni di euro. A Tampa invece costruirono uno stadio di baseball per i Devil Rays, il Tropicana Field, con una copertura fantastica per proteggere gli spettatori dal sole. Perfetto per chi guarda ma non per chi gioca a baseball: troppe basse le strutture, così ogni fuoricampo pigliava sempre qualcosa appeso sul soffitto, l'orologio, le travi, il tabellone, come quando i bambini giocano a pallone in salotto. La John Hancock Tower poi, simbolo e orgoglio di Boston, cominciò a perdere pezzi subito dopo l'inaugurazione. Bastava un venticello sui sessanta chilometri orari per staccare dal grattacielo pezzi che parevano meteoriti e una tempesta, eravamo nei primi anni Settanta, staccò da sola sessanta finestre, precipitandole sulla strada. Costo per sistemare tutto: 7 milioni di dollari. Il Walt Disney Concert Hall invece non ha mai avuto di questi problemi. Solido, massiccio e inamovibile. L'orgoglio di papà, l'archistar Frank Gehry. Dai muri non si stacca nulla perchè sono tutti specchi e linee curve. Che però catturano i raggi del sole e li scagliavano come Giove sulla strada e sui palazzi intorno. Risultato: automobilisti accecati, tapparelle dei vicini fuse come la mozzarella della pizza, e asfalto trasformato in sabbia mobile. Invece di un palazzo era un gigantesco forno a microonde. Poi ci sono aeroporti, il Kansai International Airport, il più costoso del mondo, costruiti su un fondo sabbioso dell'Oceano che adesso sprofondando se lo sta inghiottendo o sottomarini futuristici, gli S80 della Marina spagnola, che un errore di calcolo di un decimale hanno reso così pesanti da affondare appena messi in acqua. Niente comunque rispetto al «più grande disastro ingegneristico della storia».
Il Tacoma Bridge di Washington, un chilometro e mezzo di lunghezza e dodici metri di larghezza: fu fatto entrare in risonanza dal vento e buttato subito nel canale di sotto. Il progetto del resto si vedeve che faceva acqua da tutte le parti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.