Cinema e piscine: ecco chi resta al palo

Alla fine il governo ha ceduto, sotto la spinta delle Regioni che vogliono ripartire. Ma il 18 maggio, data in cui ripartiranno parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti, non sarà la data tanto attesa da altri professionisti, soprattutto quelli che lavorano nel settore degli eventi e degli spettacoli

Cinema e piscine: ecco chi resta al palo

Alla fine il governo ha ceduto, sotto la spinta delle Regioni che vogliono ripartire. Ma il 18 maggio, data in cui ripartiranno parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti, non sarà la data tanto attesa da altri professionisti, soprattutto quelli che lavorano nel settore degli eventi e degli spettacoli.

Dalle prossime riaperture restano fuori per il momento i cinema, i teatri, i concerti, le palestre e le piscine, tutte attività per le quali il rischio di assembramento è ancora troppo alto e questo potrebbe causare un nuovo innalzamento della curva dei contagi. E secondo le indicazioni la ripartenza per queste attività potrebbe scattare all'inizio di giugno. Per quanto concerne gli spettacoli organizzati in sale teatrali e sale da concerto all'aperto o a chiuso avranno poi delle indicazioni da rispettare. Innanzi tutto i posti seduti saranno preassegnati e inamovibili, in modo da minimizzare il rischio di diffusione del Covid. In particolare, gli spettatori, dovranno mantenere una distanza tra di loro di almeno un metro e indossare la mascherina di comunità, oltre ed evitare di accedere in presenza di febbre.

Si sapeva già da tempo, invece, che il grido dei proprietari dei locali e spazi utilizzati generalmente per feste ed eventi non sarebbe stato ascoltato.

Già nei giorni scorsi gli esperti del Comitato tecnico scientifico avevano escluso la possibilità di dare il via libera a sale da ballo, discoteche e locali «assimilati all'aperto e al chiuso». No categorico, almeno per ora, anche allo svolgimento di fiere e congressi.

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