"La circoncisione maschile in casa eseguita da chi non è medico è una pratica aberrante. Questa deriva infanticida va vietata subito con norme chiare e precise". A esporsi, dopo la tragica morte di un neonato a Genova, sono i parlamentari leghisti della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza.
"E' una priorità assoluta di cui tutte le istituzioni interessate devono farsi carico con urgenza. Nessuno mette in discussione tradizioni religiose e culturali, ma prima di tutto viene sempre la sicurezza e la salute dei bambini. E' un principio inviolabile che nessuno può aggirare con la scusa della finalità rituale", sostengono i parlamentari Rossana Boldi, Laura Cavandoli, Ketty Fogliani, Claudia Gobbato, Raffaella Fiormaria Marin, Simone Pillon, Maria Saponara che considerano la circoncisione "un vero e proprio intervento chirurgico" che deve essere "effettuato da personale medico in presìdi o strutture sanitarie autorizzati". Grande preoccupazione è stata espressa anche dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) che, dopo la morte di tre bimbi nel giro di pochi giorni, chiede che la circoncisione rituale sia inserita subito nei Livelli essenziali di assistenza o sia emanata una legge nazionale che consenta alle strutture pubbliche e private di effettuare le circoncisioni in ambiente protetto e a costi contenuti così da evitare rischi per i bambini. L' ultimo eclante caso è quello di un bimbo di 5 mesi di origini africane morto a Scandiano in provincia di Reggio Emilia
"Le circoncisioni eseguite clandestinamente, non da medici esperti, senza idonei strumenti e garanzie di igiene, asepsi e assistenza, sono pericolose", spiega in una nota Filippo Anelli, presidente della Fnomceo. "E' infine opportuno - conclude - sviluppare, nella formazione dei medici e degli operatori sanitari, i temi e le problematiche legate alla migrazione, così come stiamo facendo con l'ultimo corso di formazione a distanza realizzato da Fnomceo è accreditato nell'ambito dell'Educazione continua in medicina". Il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, invece, ha sottolineato: "L'aumento dei casi in cui la circoncisione ha provocato serie e terribili conseguenze è dovuto al fatto che questa pratica, diffusa in diverse tradizioni religiose e culture, è stata effettuata da personaggi privi delle competenze necessarie, spesso provenienti da paesi stranieri". "Le comunità ebraiche praticano la circoncisione da millenni in Italia nel rispetto delle regole di tutela della vita e della salute dei bambini", spiega. "Siamo autoregolamentati nel pieno rispetto della legge e della incolumità dei neonati.
Non chiediamo sovvenzioni pubbliche per l'esecuzione dei nostri riti" aggiunge Di Segni concludendo di voler mettere a disposizione dei legislatori l'esperienza della Comunità Ebraica in quanto"riteniamo che le decisioni opportune debbano essere condivise con le autorità religiose evitando iniziative che potrebbero produrre l'effetto contrario aumentando i fenomeni clandestini e incontrollati".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.