"In città c'è la caccia a chi non è di sinistra. La colpa è del rapporto tra estremisti e sindaco"

La deputata di Fdi, Augusta Montaruli : "Dal Pd di Elly nessuna solidarietà per la destra. Non le interessa la pacificazione. Ma qui si rischiano aggressioni"

"In città c'è la caccia a chi non è di sinistra. La colpa è del rapporto tra estremisti e sindaco"
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Dagli scontri tra poliziotti e centri sociali alle aggressioni subite dai militanti di Iv e +Europa per via delle bandiere ucraine portate in piazza, passando dall'accerchiamento della sezione di Fdi nel quartiere Barriera di Milano: a Torino, il 25 aprile è sembrata una rappresaglia. E tra chi denuncia la pericolosità della situazione c'è Augusta Montaruli, deputata torinese di Fdi.

Onorevole, la sinistra cerca il morto?

«Non mi sento di dire questo. Quello che penso è che la sinistra abbia un grandissimo problema interno. La manifestazione di giovedì, a Torino, è finita in un tafferuglio tra manifestanti della sinistra cittadina. Poi, oggi (ieri per chi legge ndr.) hanno assalito una sede di Fdi. Questo dimostra come la sinistra abbia un problema d'intolleranza».

Hanno aggredito qualcuno di Iv e +Europa per il tipo di bandiere pro Ue portate al corteo.

«Sì, e questo la dice lunga sui loro problemi sui contenuti. C'è una divisione evidente. Ma sono episodi che a Torino si ripetono per la ricorrenza del 25 aprile. Qualche anno fa, i centri sociali hanno provato a salire sul palco. E hanno aggredito la Brigata ebraica. Quelli di ieri non sono i primi episodi di violenza».

E il Comune?

«Quando un'amministrazione scende a patti con gli esponenti violenti dei centri sociali, quelli che perseguono la violenza in piazza come alcuni personaggi legati ad Askatasuna, quell'accordo diventa il lasciapassare per ogni violenza in città. E intanto sto facendo una verifica».

Quale verifica?

«Comprendere se il corteo che ha assalito la sede di Fdi sia partito da uno stabile comunale. Sto verificando la notizia per la quale sarebbero un circolo Arci».

E non un centro sociale.

«Se anche chi è di un'associazione riconosciuta arriva ad accerchiare la sede di un partito politico con delle persone all'interno della sede - persone che si sono dovute barricare dentro - vuol dire che a Torino è iniziata la caccia a chi non è di sinistra».

La sinistra sembra involuta. Si ricorderà le mosse per la pacificazione dell'ex sindaco Walter Veltroni e dell'ex presidente della Camera Luciano Violante.

«Diciamo che la pacificazione nazionale non è il primo interesse di Elly Schlein. Siamo tornati indietro. Come dimostra anche la totale assenza di messaggi di solidarietà a Fdi dopo quanto subito nella sede del quartiere Barriera di Milano, a Torino».

Quindi?

«Quindi non dirò mai che cercano il morto, anche per responsabilità. Ma, considerati gli eventi contingenti e il fatto che la premier Giorgia Meloni sia stata presa di mira, penso di poter dire che ci sia il forte rischio di aggressioni».

Ieri sono dovuti intervenire i poliziotti.

«Finalmente sono in vigore le

norme del decreto Sicurezza. Ma le forze dell'ordine non si toccano. C'è anche una questione culturale. Questa città è vittima del rapporto che l'amministrazione comunale ha costruito con le frange estreme della sinistra».

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