"Colpa della Farnesina se la Cina ha arrestato i quattro ragazzi uiguri"

L'ex ministro: "Di Maio ora spieghi perché sono stati respinti dal consolato di Shanghai"

"Colpa della Farnesina se la Cina ha arrestato i quattro ragazzi uiguri"

«Quei ragazzini sono stati arrestati 24 ore dopo essersi presentati al consolato italiano di Shanghai. In questa vicenda c'è un responsabile dell'internamento di quei quattro ragazzini in un lager per minori. Ripeto c'è un RE- SPON-SA-BI-LE all'interno della nostra struttura diplomatica». L'ex ministro degli esteri Giulio Terzi, oggi presidente del Comitato Globale per lo Stato di Diritto, conosce bene la vicenda dei quattro ragazzini uiguri internati in un orfanotrofio di stato dopo esser stati respinti dal Consolato italiano di Shanghai pur avendo un nulla osta per il visto e il ricongiungimento alla famiglia rifugiata in Italia. L'ex ministro rifiuta le giustificazioni di chi, dalla Farnesina, parla di disguidi burocratici. E non crede ad un passo falso dell'organizzazione che - dopo aver aiutato la famiglia ad ottenere i nulla osta - avrebbe erroneamente consigliato i quattro ragazzini di recarsi al consolato di Shangai anziché a quello di Pechino: «Queste giustificazioni - spiega a Il Giornale sono inaccettabili. Seguo da tempo la vicenda e so che la Farnesina era stata autorevolmente sensibilizzata ad alto livello su questo caso. Si era trattato di contatti riservati, rivolti a favorire una soluzione rapida ed efficace della vicenda. Ora non possono fingere di non averne saputo mai nulla».

Lei come ne era a conoscenza?

«La madre disperata non aveva trovato ascolto da nessuna parte e alla fine si era rivolta al nostro Comitato».

Perchè parla di gravi responsabilità?

«Perchè parliamo di una famiglia di rifugiati politici tutelata dalla Costituzione. Si tratta di persone soggette a persecuzione politica o etnica nell'ambito di quelli che molti governi definiscono genocidio. Inoltre si trattava di un caso accertato e conosciuto. Per questo l'Italia doveva badare in ogni modo alla loro salvaguardia. Invece da settembre 2020 di quei bambini si è persa ogni traccia».

Perchè considera inaccettabili le giustificazioni della Farnesina?

«Perchè il cambio di decisioni amministrative sulla competenza di Shanghai o Pechino è stato deciso senza informare la famiglia. La signora Kadier Mireban, madre dei quattro ragazzini, non è mai stata convocata né ascoltata dal nostro Ministero degli Esteri. Nell'assenza d'informazioni quei ragazzini sono stati mandati allo sbaraglio. Senza contare che sono stati arrestati 24 ore dopo essersi presentati ai cancelli del consolato generale cinese».

Per la Farnesina il consolato non ne sapeva nulla

«Se fosse credibile sarebbe folle. Si trattava di una pratica per il salvataggio di quattro bambini perseguitati politicamente. Non è pensabile che venga delegata, come è stato detto, ad un agenzia per il rilascio dei visti cinese controllata, ovviamente, dal partito comunista cinese. É stato come affidare ad una volpe la protezione del pollaio».

Ora il ministro Luigi Di Maio promette di fare il possibile per salvaguardare quei ragazzini e la famiglia

«Ci dica se ne ha parlato con l'ambasciatore cinese. O se il nostro ambasciatore a Pechino o il console a Shanghai sono andati dalle rispettive autorità di competenza sollevando con vigore il caso. Ci faccia sapere se hanno informato la famiglia. Ci dicano cos'hanno fatto e ci dimostrino di aver effettuato passi ufficiali».

Domani (oggi per chi legge) la Commissione Esteri della Camera vota 2 mozioni in cui si chiede al governo di condannare le pratiche di genocidio definite dalla Risoluzione 260 dell'Onu. É importante?

«Il caso di cui parliamo ne dimostra l'importanza. Il genocidio degli uiguri nello Xinjiang avviene non solo attraverso il lavoro forzato di decine di migliaia di reclusi, ma anche attraverso la separazione forzata delle famiglie.

Molti paesi alleati, dagli Usa all'Olanda, hanno già denunciato le attività cinesi definendole assimilabili al genocidio in base ai contenuti della risoluzione Onu. Alcune forze di maggioranza del nostro governo fanno di tutto invece per depennare ogni riferimento al genocidio del popolo uiguro. E lo fanno perchè sanno che quella parola da fastidio al padrone cinese».

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