Colpi di sonno e guasti meccanici Quando una gita si fa dramma

Turni massacranti e scarsa manutenzione spesso sono dietro agli incidenti

Colpi di sonno e guasti meccanici Quando una gita si fa dramma

Ancora lamiere attorcigliate sull'asfalto. Ruote sgangherate e tendine che restano inutilmente appese ai vetri rotti. Un altro bestione che si rotola sull'asfalto. Paura e morte che ti coglie alle spalle al ritorno da una festa, andando in gita, tornando da un santuario. Una sequenza dell'orrore infinita. Verona come Tarragona, come Sierre, nel cantone Vallese, come Avellino. Quel pullman che scegli perchè non te la senti di guidare, per viaggiare tranquillo e che ti tradisce. Errore umano, un colpo di sonno ma anche un guasto perchè la manutenzione manca. E sono stragi.

L'anno scorso a marzo, vicino a Tarragona, sull'autostrada che unisce Valencia a Barcellona viaggia un pullmann carico di studenti Erasmus di 22 nazionalità. Il pullman viaggia a velocità incostante, a bordo risate e chiacchiere degli studenti che tornano a casa dalla festa di Valencia. Il bus che sbanda e colpisce il guard-rail sulla destra. Finisce nella carreggiata opposta e si scontra con un'auto. È una strage. Muoiono tredici ragazze, sette italiane. È una ferita indelebile.

Un altro errore umano, nel 2012, un colpo di sonno insieme alla velocità troppo elevata e questa volta a morire sono ventidue bambini. Succede a Sierre, nel cantone Vallese, pochi minuti dopo le nove di sera. Il pullman che imboccca il tunnel devia dalla traiettoria, e si schianta sul muro della piazzola di sosta. A bordo due scolaresche di Lommel e Heverlee, nel nord del Belgio. La gita, la voglia di cantare, la gara a chi si siede nei posti più in fondo, vite spazzate via. Muoiono 22 bambini. In Italia resta il ricordo orrendo del pullman che vola giù dal viadotto. Ad Acqualonga di Monteforte Irpino è l'inferno. Muoiono 49 persone, stavano tornando dal santuario di Padre Pio. I soccorritori che hanno ancora nelle orecchie le voci dei bambini che gridano. Tutta colpa di un pezzo che si è staccato. Manutenzioni che scarseggiano, controlli fatti male, falle nella sicurezza e turni di guida non rispettati. La gara è sempre al ribasso sulla pelle dei passeggeri. È lo scandalo dei pullman per le gite che fa rabbrividire. Autisti senza patente e bassissima manutenzione. L'accordo tra polizia stradale e ministero dell'istruzione nel 2016 ha dato i primi risultati. Già dopo quattro mesi è risultato fuorilegge un pullman su cinque. Quasi 10mila bus controllati, gomme lisce, fari guasti, specchi retrovisori danneggiati, problemi strutturali. In 295 casi la scatola nera aveva rilevato che l'autista non aveva riposato abbastanza. Otto autisti non avevano la patente in tasca, 25 veicoli senza revisione, 20 senza assicurazione. Ancora: ogni autista dovrebbe guidare non più di nove ore il giorno e non più di quattro ore e mezzo di fila.

La Motorizzazione civile, nei suoi controlli periodici, ha scoperto la frequente alterazione del limitatore di velocità. «Il salto dei turni di riposo è tra le prime cause di incidenti», spiega l'Associazione amici sostenitori della Polstrada. Tutto sulla pelle dei passeggeri.

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