Un colpo di spugna su Riace: il Viminale trasferisce i migranti

Il ministero degli Interni ha predisposto il trasferimento degli ospiti dello Sprar. L'obiettivo è la chiusura della struttura

Un colpo di spugna su Riace: il Viminale trasferisce i migranti

Un altro colpo al sistema di accoglienza del sindaco di Riace, Mimmo Lucano finito in manette per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione che fa parte del Viminale con una nota ha predisposto il trasferimento dei migranti che si trovano ancora nello Sprar gestito dal Comune di Riace. Qualche tempo fa, sempre il Ministero degli Interni, aveva evidenziato alcune anomalie nella gestione del sistema dell'accoglienza nel piccolo centro calabrese.

Di fatto le indagini successive hanno poi portato all'arresto del primo cittadino. Il sindaco Mimmo Lucano è anche accusato anche di affidamento del servizio di raccolta differenziata. Al Comune in provincia di Reggio Calabria vengono contestate 44 "penalità" che vanno dall’assenza o dalla mancata registrazione di contratti di locazione alla quasi totale mancanza di inserimento lavorativo reale. Fino ai contestati "buoni spesa" per cui i migranti avevano denunciato rincari. Penalità che avevano portato ai primi stop dei finanzamenti già prima dell'arrivo a Palazzo Chigi di Giuseppe Conte.

E adesso il Viminale chiede di trasferire i migranti in un'altra struttura e di rendicontare le spese sostenute. L'obiettivo è quello di arrivare alla chiusura del centro. Secondo fonti del ministero i migranti verranno trasferiti già da settimana prossima e nel giro di un mese dovrebbero essere ricollocati in altri centri. Il coordinamento delle operazioni è affidata al Servizio Centrale, ufficio istituito dall’Anci che gestisce la rete Sprar come da convenzione stipulata dai governi precedenti.

Si chiude così dunque il piano di accoglienza promosso da Lucano. Un sistema esaltato dalla sinistra e da Roberto Saviano.

Il sindaco non ci sta: "Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti è in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato. I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale", ha detto.

"Chi sbaglia, paga", gli ha risposto a stretto giro Matteo Salvini: "Non si possono tollerare irregolarità nell’uso di fondi pubblici, nemmeno se c’è la scusa di spenderli per gli immigrati". A Riace, insomma, adesso si volta pagina...

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