Commando armato nella villa De Cecco. Moglie e figlia ostaggi: presi 20 milioni

L'assalto di cinque banditi dell'Est. Svaligiata la cassaforte

Commando armato nella villa De Cecco. Moglie e figlia ostaggi: presi 20 milioni

Armi in pugno, assaltano la villa del re della pasta. Hanno aspettato che la moglie di Saturnino, «Nino» De Cecco, rientrasse a casa con la figlia di 5 anni, sulle colline di Montesilvano, Pescara, per entrare in azione armati fino ai denti.

Venti minuti di terrore per l'imprenditore, la moglie Sheila D'Isidori e la bimba. Poi la fuga per le colline abruzzesi su un'auto rubata. Bottino non meno di 20 milioni di euro tra preziosi, contanti, costosi orologi di grandi maison e una pistola detenuta regolarmente. Sono le 21.30 di lunedì, De Cecco è già a casa, una villa isolata con eliporto annesso. La signora attende l'apertura del cancello automatico, poi entra in giardino. I banditi dietro. Un attimo dopo le trascinano all'interno. Sono in quattro i criminali, incappucciati e con le pistole in mano. Disposti a tutto pur di arrivare alla cassaforte di De Cecco.

Un quinto uomo resta fuori, a far da palo su un'Audi con il motore acceso. Due della banda si occupano della donna e della ragazzina bloccandole in cucina. Modi bruschi e determinati, accento straniero, marcatamente dell'Est.

Il signor Nino non fa resistenza, prega i banditi di non toccare moglie e figlia mentre gli altri due lo seguono passo passo fino a quando arriva al caveau. Non ha un secondo di esitazione, De Cecco, vuole solo che tutto finisca prima possibile. I due rapinatori riempiono degli zainetti, poi fanno un cenno agli altri due che fanno la guardia alle padrona di casa e prima delle 22 sono tutti fuori. De Cecco lancia l'allarme. Arrivano i carabinieri, parte la caccia ai delinquenti per le provinciali attorno Montesilvano. A nulla servono i posti di blocco: dei cinque criminali nemmeno l'ombra.

Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Pescara, sono alla ricerca della macchina usata per la fuga, sicuramente abbandonata in un punto d'incontro con altri componenti della banda per lo scambio dei mezzi. Le telecamere di sorveglianza, collegate al sistema di allarme, sono al vaglio degli inquirenti.

«Le indagini sono in corso» chiosano. Certo è che un colpo simile, organizzato in ogni dettaglio, non s'improvvisa. Professionisti del furto collegati con ricettatori di spessore, in grado di riciclare refurtiva che «scotta». Giorni di appostamenti e pedinamenti mirati, settimane, per studiare le abitudini della famiglia celebre per la produzione di pasta. Terza azienda nel mondo la De Cecco, con un fatturato nel 2021 di oltre 500 milioni di euro, due stabilimenti, a Ortona e Fara San Martino, sei sedi commerciali.

Saturnino, però, già dal 2020 si dimette dalla carica di vicepresidente, pur rimanendo, con la sorella Maria e il cugino Aristide anche loro dimissionari come amministratori, maggiore azionista.

Alla guida del pastifico in qualità di presidente resta un altro cugino, Filippo Antonio, il più anziano della storica famiglia. Saturnino De Cecco ha la passione per la velocità e, soprattutto, il volo.

Esperto pilota, da tempo è a capo della HoverFly, un'azienda di trasporto aereo che da Pescara, con 7 elicotteri, gestisce collegamenti privati per le maggiori città italiane. La moglie è l'erede di un'importante famiglia di costruttori di San Benedetto del Tronto.

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