"Le Comunali non diventino arma di ricatto. A Bologna noi generosi per la coalizione"

L'azzurra: "Vaccino obbligatorio agli insegnanti, il governo ascolti la mia proposta"

"Le Comunali non diventino arma di ricatto. A Bologna noi generosi per la coalizione"

Onorevole Ronzulli, la Meloni dice che alcune candidature (segnatamente quella per la Regione Calabria) vanno ridiscusse con un nuovo accordo. Cosa ne pensa?

«Gli accordi politici non cambiano i principi per la scelta dei candidati. Fratelli d'Italia al tavolo nazionale aveva espresso il suo parere positivo sulla candidatura di Occhiuto che, con sondaggi alla mano, risultava essere il miglior candidato possibile. Abbiamo selezionato i profili migliori, anche prendendoci un po' di tempo in più quando è servito. Roberto Occhiuto è la persona giusta per rilanciare la Calabria e questo lo riconoscono tutti. Modificare questa linea non è nell'interesse dei cittadini e, soprattutto, dei nostri elettori. Le amministrative non sono bandierine da piantare e non possono essere strumenti di ricatto o di pressione per i partiti della coalizione: ai calabresi, come gli altri cittadini che rinnoveranno le amministrazioni, offriamo un'alternativa e un progetto di buon governo. Cambiare idea o sfidarsi significa far vincere o dare un vantaggio oggettivo alla sinistra».

A Bologna è arrivata l'ufficialità per Fabio Battistini.

«Avevamo proposto Andrea Cangini, che è sì un senatore, dunque non propriamente un civico, ma è stato direttore di un importante quotidiano ed è molto noto in città. Avrebbe dato un grosso contributo e di certo, come ha già annunciato, lo darà egualmente per Battistini. Come Berlusconi ci ha insegnato anche con grande generosità, l'unità della coalizione non deve mai venire meno. Lo stesso faremo noi convintamente e lealmente, sostenendo il candidato che è stato individuato e, come nelle altre città, i leader andranno a dare il via».

Lucio Malan esce dal partito. Dice che il governo Draghi si differenzia troppo poco dal precedente Conte II

«Spiace soprattutto umanamente. La sorpresa è in questo caso pari all'amarezza. Sul piano dei contenuti poi, la stragrande maggioranza degli italiani ha notato che finalmente abbiamo un governo in grado di approvare un piano vaccinale, di scrivere un Pnrr serio che può consentire all'Italia di recuperare decenni perduti e che sta mettendo mano alla riforma della giustizia, una nostra battaglia storica».

Il Paese, però, si interroga su altre urgenze. E la coalizione sembra offrire sul green pass posizioni articolate.

«Un'altra ondata purtroppo non è fantascienza e il green pass per i luoghi soggetti ad assembramenti aiuterebbe le attività a restare aperte. Credo si debba inquadrare la questione in quest'ottica. È uno strumento utile a riaprire le attività ancora chiuse, come le discoteche, e a limitare nuove impennate dei contagi».

Letta tende la mano a Conte sulla giustizia. Teme che la cosiddetta «riforma Cartabia» perda la sua integrità nel dibattito parlamentare grazie al passo indietro del Pd?

«Spero che a prevalere sia la responsabilità e non gli interessi di parte. Una riforma che abbrevi i tempi biblici dei processi deve essere fatta sia per gli italiani, sia perché è necessaria a non far scappare gli investitori stranieri, sia perché è tra i vincoli per l'ottenimento dei fondi del Recovery».

Settembre è alle porte e c'è timore per la riapertura delle scuole, sarà un altro anno di dad?

«I ragazzi hanno diritto di andare a scuola in presenza e in sicurezza. Proprio ieri ho presentato un ddl perché il vaccino sia obbligatorio per il personale docente e non. La stragrande maggioranza degli insegnanti si è vaccinata, ma qualcuno si è rifiutato.

Spero che il governo recepisca questa proposta, proprio come accaduto con l'obbligo vaccinale per il personale sanitario. Per prepararsi bene all'inizio dell'anno scolastico non possiamo non porre obbligo vaccinale anche per il personale scolastico, nel pieno rispetto degli artt 2 e 32 della Costituzione».

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