«Mai detto no ad alcun candidato. Vediamoci». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, in mattinata invia un messaggio a Matteo Salvini per contestare la tesi di un suo ostruzionismo sui nomi messi in campo dalla Lega. Nel mirino c'è soprattutto una frase del leader del Carroccio: «La Lega costruisce e qualcun altro disfa». La richiesta di un chiarimento riguarda naturalmente la questione Roma e Milano. L'idea è quella di convocare un tavolo dei leader, ma per il momento l'incontro ai massimi livelli non viene fissato. La Lega fa infatti sapere che ci sarà una riunione di centrodestra «con i responsabili degli Enti locali». Una prima presa di contatto in cui si cercherà di chiudere almeno le situazioni meno intricate così da dare risposte al territorio e alla pressione che sta salendo da parte dei dirigenti locali.
Il segretario del Carroccio esprime «grande soddisfazione» nell'apprendere che «non ci sono e non ci saranno veti incomprensibili a soluzioni utili». Ignazio La Russa, però, non nasconde una certa delusione. «Se ci sarà questa riunione, per carità, la faremo, ma sembra un modo per non decidere subito, invece noi siamo pronti a prendere decisioni definitive». Sempre per Fratelli d'Italia Carlo Fidanza assegna a Salvini «l'onore e l'onere di coordinare il lavoro del centrodestra, ci auguriamo lo faccia fino in fondo». Forza Italia, di fronte a questo braccio di ferro, cerca di lavorare per la ricucitura. «Abbiamo il dovere di decidere, indicando persone capaci e competenti, le migliori per fare la differenza e vincere nelle grandi città. È la nostra prova del nove: non possiamo sbagliare se davvero abbiamo l'ambizione di guidare il Paese» dice Annagrazia Calabria. Sullo sfondo tornano a circolare soluzioni politiche, ma fonti di centrodestra confermano che resta salda la volontà di presentare a Milano e Roma figure civiche. Proprio ieri un sondaggio Eumetra ha rivelato che Gabriele Albertini batterebbe al ballottaggio Giuseppe Sala con il 50% contro il 47%, mentre il sindaco uscente supererebbe gli altri rivali di centrodestra.
Un percorso a ostacoli è anche quello del centrosinistra, alla ricerca del suo candidato per Roma. Si continuano a rincorrere le voci che riguardano Nicola Zingaretti, ma l'ex segretario Pd potrebbe ragionarci solo qualora ci fosse la garanzia che il suo coinvolgimento in Campidoglio non porterebbe all'uscita del M5s dalla giunta regionale. Ieri il responsabile Enti Locali del Pd Francesco Boccia ha provato a mettere in campo una soluzione alternativa.
«La legge non chiede a un sindaco quando si candida a presidente di Regione di dimettersi, così come lo chiede a un presidente di Regione. Ci si dimette solo quando si ha un altro incarico». Ma è evidente che mantenere la maggioranza in Regione andando allo scontro frontale con Virginia Raggi appare come una ipotesi lontana dalla realtà.
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