Il Comune di Caserta (sindaco dem) sciolto per criminalità organizzata

Inchieste sugli appalti e infiltrazioni camorristiche

Il Comune di Caserta (sindaco dem) sciolto per criminalità organizzata
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L'ombra della camorra colpisce l'amministrazione Pd. Il Consiglio dei ministri, riunito ieri pomeriggio, ha disposto lo scioglimento per mafia del Comune di Caserta, in Campania.

L'ente è stato guidato negli ultimi 9 anni da Carlo Marino, sindaco Pd e uomo di punta dei dem campani. Lo stesso Marino è da 5 anni presidente dell'Anci (l'associazione dei comuni) in Campania. Lo scioglimento per mafia era nell'aria da mesi. Il Comune campano è stato travolto da diverse inchieste della magistratura che avrebbero evidenziato l'infiltrazione dei clan dei casalesi. L'ultima tempesta giudiziaria si è abbattuta nel giugno del 2024: agli arresti domiciliari finì l'ex assessore Massimiliano Marzo, titolare anche di un'azienda edile con sede proprio a Caserta, i dirigenti, da tanti anni in servizio, Franco Biondi e Giovanni Natale, il dipendente comunale Giuseppe Porfidia e l'imprenditore Gioacchino Rivetti. La Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva acceso i riflettori su un patto tra politici e imprese per spartirsi i lavori pubblici. Un'altra inchiesta che potrebbe essere alla base dello scioglimento risale al 2021, quando per una vicenda di appalti dei rifiuti truccati furono arrestati altri dirigenti del Comune e fu indagato il sindaco Carlo Marino. Nella stessa indagine figuravano tra gli indagati anche il dirigente comunale Luigi Vitelli e soprattutto il vice-sindaco Emiliano Casale, che rispondeva di voto di scambio in relazione alle elezioni comunali del 2021 che portarono alla conferma di Marino. Nel 2021 a sfidare il sindaco Pd fu il deputato della Lega Gianpiero Zinzi. Una terza inchiesta aveva invece lambito gli affidamenti nell'ambito dei servizi sociale. E anche in quest'ultima occasione i magistrati ipotizzarono l'ingerenza del clan dei casalesi. La decisione del Consiglio dei ministri infiamma lo scontro politico. Il Pd resta in silenzio. Il centrodestra passa all'attacco. «I cittadini casertani sono le vere vittime del malgoverno di questi ultimi anni e di un triste epilogo che Caserta paga a caro prezzo. Una gestione fallimentare legata a logiche di potere e al malaffare. Ora tocca rimboccarsi le maniche e fare in modo che chi ha governato negli ultimi otto anni saluti definitivamente la politica» dichiara in una nota il gruppo consiliare Lega Città di Caserta.

Dal fronte di Fratelli d'Italia arriva l'affondo di Marco Cerreto, deputato meloniano casertano: «Un fatto gravissimo per la cittadinanza, la politica, il tessuto produttivo del nostro capoluogo.

A questa ferita, indipendentemente dall'iter che dovrà appurare le dinamiche e le relative responsabilità che hanno comportato lo scioglimento per fatti così gravi come le infiltrazioni camorristiche, la politica deve avviare una profonda riflessione e il centrodestra deve lavorare sin da subito per costruire una proposta seria e credibile per il buon governo. Mi chiedo come mai, visto il punto cui siamo arrivati, quest'amministrazione a guida Pd non abbia deciso di staccare la spina prima, possibile che nell'amministrazione nessuno si sia accorto di nulla?».

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