Conflitti, sicurezza e migranti: i nodi sul tavolo del Consiglio Ue

L'agenda della due giorni che inizia oggi: dal sostegno all'Ucraina, al cambio di rotta sull'accoglienza

Conflitti, sicurezza e migranti: i nodi sul tavolo del Consiglio Ue
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L'agenda prevista per il Consiglio europeo di oggi e domani ci aiuta a tracciare i temi e le priorità dell'Unione europea nella nuova legislatura e a comprendere in quale direzione andrà l'Ue nei prossimi anni. Oltre alla partita sulle nomine europee è tempo per i leader di iniziare a mettere la testa sui principali dossier che verranno discussi a partire da oggi. Se su alcuni temi si riprenderà il percorso interrotto con le elezioni, su altri sarà impossibile continuare come se nulla fosse accaduto e non tenere in considerazione il risultato delle europee. O, perlomeno, così dovrebbe essere a meno di non voler ignorare l'esito elettorale con tutte le conseguenze del caso.

I CONFLITTI A EST

Uno dei primi dossier che i capi di stato e di governo troveranno sul proprio tavolo è la politica estera a cominciare dai due temi più scottanti: l'Ucraina e il Medioriente. Sull'Ucraina, oltre ad analizzare lo stato dell'arte della risposta europea al conflitto, si discuterà il mantenimento del sostegno al popolo ucraino e dell'adesione dell'Ucraina all'Ue.

Sul Medioriente si parlerà invece della situazione a Gaza anche alla luce degli ultimi sviluppi politici e di un possibile cessate il fuoco. Sempre nell'ambito degli esteri i leader europei affronteranno la situazione in Montenegro, Moldova, Georgia e nel Mar Nero.

SICUREZZA

Legata alla politica estera c'è la questione della sicurezza e della difesa declinate nella necessità di rafforzare la base industriale di una politica di sicurezza e difesa comune.

In generale la discussione tra i leader ripartirà dal documento approvato dal Consiglio Affari esteri lo scorso 27 maggio in cui il Consiglio fissa cinque priorità per l'azione dell'Unione: sostegno risoluto all'Ucraina; spendere di più e meglio insieme; aumentare la capacità di azione dell'Ue; rafforzare la resilienza dell'Ue e garantire l'accesso ai settori strategici; istituzione di partenariati.

ECONOMIA E MIGRANTI

Si parlerà inevitabilmente anche di economia, di competitività e dell'unione dei mercati dei capitali. Altri argomenti affrontati saranno l'immigrazione (su cui ci si aspetta un cambio di rotta) e la lotta contro antisemitismo e razzismo. Il Consiglio europeo dovrebbe svolgere una discussione strategica sulla migrazione a partire dal nuovo patto su immigrazione e asilo.

La direzione generale è quella di una maggiore cooperazione e collaborazione tra gli stati membri che si scontra però con la realtà dei fatti e con un modus operandi nella proposta delle nomine europee (Ursula Von der Leyen presidente della Commissione Ue, Antonio Costa presidente del Consiglio Ue e Kaja Kallas Alto rappresentante per gli Esteri) che, se replicato anche sui temi e sulla direzione politica da seguire, avrà inevitabilmente conseguenze negative sul funzionamento dell'Unione europea.

È impensabile adottare una modalità di lavoro che non tenga in dovuta considerazione il peso che l'Italia, paese fondatore e terza economia, merita. Ciò vale in particolare per la «tabella di marcia per i lavori futuri sulle riforme interne».

LE ISTITUZIONI

Al di là di sottolineare la necessità di proseguire nel processo di allargamento, il Consiglio si impegnerà entro la metà del 2025 a presentare revisioni delle politiche in quattro ambiti: valori, politiche, bilancio, governance.

Con il Consiglio Ue di oggi si apre inoltre il ciclo istituzionale che, se verranno rispettate le scadenze, si concluderà con il voto al Parlamento europeo del 16-19 dicembre.

Nel mezzo ci sarà l'elezione del presidente della Commissione Ue, del Consiglio europeo e del Parlamento Ue, oltre a quello dell'Alto rappresentante per la politica estera e alla definizione dei commissari. La partita è appena iniziata.

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