Michele Emiliano potrebbe essere sentito, in qualità di testimone, dai magistrati che indagano a Roma sulla vicenda degli appalti Consip. Al centro dell'audizione alcuni sms tra il presidente della Regione Puglia e il ministro Luca Lotti dei quali ha parlato oggi con il Fatto Quotidiano e nei quali si farebbe riferimento a Carlo Russo, imprenditore amico di Tiziano Renzi e ritenuto da chi indaga punto di contatto tra Alfredo Romeo e il padre dell'ex premier.
L'inchiesta è partita dalla procura di Napoli e una tranche di essa è arrivata a quella di Roma. È incentrata su presunti appalti pilotati alla Consip, la centrale degli acquisti della pubblica amministrazione, in favore di gruppi di imprese che, secondo chi indaga, facevano riferimento all'imprenditore Alfredo Romeo, che risponde dell'accusa di corruzione. Punto di connessione tra Romeo e Tiziano Renzi sarebbe stato Carlo Russo, amico di famiglia del padre dell'ex premier. Nell'indagine risulta indagato anche il ministro dello Sport (e sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri all'epoca dei fatti) Luca Lotti. Il ministro risponde di rivelazione di segreto e favoreggiamento e lo scorso 27 dicembre è stato interrogato dal pm titolare del fascicolo Mario Palazzi. Il fascicolo vede indagati per rivelazione di segreto d'ufficio anche il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette e il generale di brigata dell'Arma Emanuele Saltalamacchia. Al centro dell'indagine una gara di facility management del valore di 2,7 miliardi (appalto FM4) bandita nel 2014 e suddivisa in svariati lotti, parte dei quali sarebbero stati destinati a società di Alfredo Romeo.
"Eccoli tutti gli sms con Russo: si interrompono nel 2015. Ed ecco il messaggino di Lotti che mi dice di incontrarlo". È lo stesso Emiliano a mostrarli al cronista del Fatto Quotidiano. Come gli fa vedere anche quelli che gli sono stati inviati dal padre di Renzi: "Ecco qui. Era lui che tentava di incontrarmi in un hotel a due passi da casa mia. Ma non ci siamo mai visti. Soddisfatto?". E così viene fuori che Lotti, indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto in una indagine che vede al centro proprio Russo e Tiziano Renzi, ci teneva che il governatore pugliese incontrasse e stesse "a sentire" l'imprenditore. "Vede - spiega Emiliano al cronista del Fatto - era ottobre 2014, Renzi era da poco premier, io scrivo a Lotti: 'Conosci un certo Carlo Russo che sta venendo a Bari a ‘sostenermi’ dicendo che è amico tuo e di Maria Elena Boschi?'. Lotti – continua – mi risponde laconico, come lei vede: 'Lo conosciamo'. Allora io insisto con questo altro messaggio: 'In che senso? Lo devo incontrare o lo devo evitare?'. E questa qui – conclude il governatore – è la risposta di Lotti: 'Ha un buon giro ed è inserito nel mondo della farmaceutica. Se lo incontri per 10 minuti non perdi il tuo tempo'".
Dopo averlo incontrato un prima volta e averlo velocemente liquidato al termine di una cena con il presidente della Confindustria di Lecce ("Diffidai a fiuto anche se diceva di essere amico di Matteo Renzi e di tutti i suoi uomini di fiducia"), va alla carica Tiziano Renzi.
"Disse di riferirmi che aveva avuto un mandato da Matteo Renzi in persona a incontrarmi riservatamente per ‘trovare una quadra’, cioè per fare la pace ma – precisa Emiliano – parliamo di un anno prima rispetto alle conversazioni con Romeo". Nonostante il pressing del padre di Renzi, decide di non incontrare Russo dal momento che i rapporti con l'allora premier erano ormai rotti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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