I numeri in Senato per Conte: spauracchio quota 161 voti

Il passaggio in Senato decreterà definitivamente il destino dell'esecutivo di Giuseppe Conte: tutti gli scenari possibili in base ai voti ottenuti

I numeri in Senato per Conte: spauracchio quota 161 voti

Oggi è il giorno decisivo per Giuseppe Conte. Che dalla Camera sarebbe uscito con un gruzzolo di voti sufficiente per proseguire era prevedibile. Il voto al Senato è molto più incerto e gli scenari aperti sono numerosi in base a quanti voti riuscirà a portare a casa. I 161 voti che gli darebbero maggiore sicurezza sembrano un miraggio che si dissolve sempre di più sulla linea dell'orizzonte ma sotto quella soglia per Giuseppe Conte potrebbe non essere così scontato continuare a gvernare. Durante il discorso alla Camera, Giuseppe Conte ha definitivamente messo un punto a qualunque possibilità di dialogo con Italia viva e, in contraddizione con quanto da lui dichiarato nel 2018, ha preso le distanze dai "nazionalisti e sovranisti". Si è appellato alle forze "europeiste, socialiste, liberali e popolari", prendendo una precisa posizione politica, che influirà anche il voto di oggi in Senato.

Scenario 1: Conte ottiene più di 160 voti

Sarebbe lo scenario migliore per il presidente del Consiglio ma al momento è il più improbabile. Ma ponendo il caso che dovesse ottenere la fiducia da 161 (o più) senatori, il presidente del Consiglio avrebbe a disposizione una maggioranza assoluta che consentirebbe un governo relativamente tranquillo per i prossimi mesi.

Scenario 2: Conte ottiene tra 155 e 160 voti

Questo è lo scenario che attualmente viene dato come più probabile nella maggioranza. Senza i renziani, Giuseppe Conte deve fare appello ai responsabili, che ieri sono diventati "volenterosi" durante il suo discorso. Impossibile sapere con esattezza quali e quanti saranno i senatori che risponderanno "presente" alla chiamata del presidente del Consiglio finché non verrà espresso il voto. Allo stato attuale delle cose, la maggioranza sembra che sia disposta ad accontentarsi anche solo di 155 voti. In quel caso, per il premier l'obiettivo sarebbe quello di trascinare nella maggioranza altri senatori strada facendo. Addirittura, alla luce dell'attuale situazione, da più fonti della maggioranza emerge che oggi i 155 voti verrebbero considerati una vittoria.

Scenario 3: Conte ottiene tra 150 e 154 voti

Per molti, invece, sarebbe questo lo scenario più plausibile, con 154 voti a favore del presidente del Consiglio nella votazione al Senato. Non sarebbe certo facile continuare a governare con numeri così risicati ma potrebbe comunque provare a proseguire senza passare per le dimissioni, il suo incubo peggiore.

Scenario 4: Conte ottiene meno di 150 voti

Anche questo è uno scenario attualmente poco probabile, che per il governo sarebbe assimilabile quasi a una Caporetto difficile da ignorare, visti i proclami degli ultimi giorni. logica vorrebbe che in questo caso Conte dovrebbe immediatamente rassegnare le sue dimissioni ma se si proseguisse con lui non sarebbe certo un primo caso. Già nel 1947 Alcide De Gasperi governava senza maggioranza assoluta e dopo di lui ci furono altri 11 governi di questo tipo. Quello di Conte sarebbe il 13esimo.

Il ruolo di Matteo Renzi e Italia viva

Per lunghi giorni, Giuseppe Conte e i suoi uomini hanno cercato di attirare a sé i renziani, con il duplice scopo di indebolire il rottamatore e aumentare la base di voto. Pare che qualcuno abbia già dato il suo ok alla fiducia in attesa di formalizzarlo con il voto di stasera ma il vero obiettivo è sempre stato Riccardo Nencini, senatore del Psi nel gruppo di Italia viva. I suoi fedelissimi potrebbero seguire le sue indicazioni di voto e dare ulteriore certezza al governo. In generale, Matteo Renzi e Italia viva potrebbero optare per l'astensione, anche perchè Giuseppe Conte ha ceduto su uno dei punti considerati fondamentali da Iv, la delega ai servizi segreti.

Chi potrebbe dare il suo voto a Conte

Al di là di quelli già menzionati, questa mattina il senatore a vita Mario Monti ha confermato la sua intenzione al voto di fiducia per Giuseppe Conte e lo stesso pare certo facciano anche Liliana Segre, Elena Cattaneo e Carlo Rubbia. Ha dichiarato che voterà a favore anche Gregorio De Falco (+Europa/Azione, ex M5s) e lo stesso dovrebbe fare Tiziana Drago. Non sarà tra i responsabili Barbara Masini, il cui nome circolava da giorni. Paola Binetti ha detto che voterà no, mentre Sandra Lonardo ha detto che ci sarà.

Tommaso Cerno e Mimmo Di Marzio sono al momento gi unici due senatori di Italia viva che avrebbero confermato la loro fiducia a Conte. Il pallottoliere di Palazzo Chigi al momento è a 158, ma da qui al voto tutto può accadere.

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