Il Conte I rinasce in tribunale al processo contro Salvini

Sabato a Catania l'udienza sul caso della nave Gregoretti. Testimoni il premier e gli ex ministri Toninelli e Trenta

Il Conte I rinasce in tribunale al processo contro Salvini

Sabato a Catania si potrebbe fare un consiglio dei ministri del precedente governo gialloverde. Se non fosse una cosa seria sarebbe da riderci. Si terrà, infatti, nell'aula bunker Bicocca della città siciliana, a partire dalle 9.30, l'udienza preliminare del processo a Matteo Salvini per il caso Gregoretti per cui il leader della Lega è indagato per sequestro di persona. Con l'ex vicepremier saranno ascoltati come testimoni anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e gli ex ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta. Avrebbero invece dovuto essere auditi lo scorso 4 dicembre i ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese, ma l'udienza è stata rimandata. Peraltro, la titolare del Viminale è attualmente positiva al Covid e non avrebbe potuto presenziare nel caso in cui avesse dovuto essere ascoltata in questi giorni.

Come si ricorderà, lo scorso 12 febbraio il Senato, con la maggioranza di Pd e 5 stelle, autorizzò il processo a Matteo Salvini il quale, all'epoca in cui era ministro dell'Interno, non autorizzò lo sbarco di 131 clandestini da nave Gregoretti della Guardia Costiera. Questo gli ha comportato l'accusa per sequestro di persona aggravato, in violazione dell'articolo 605, commi primo e secondo, punto 2 e terzo del codice penale. Rischia fino a 15 anni di carcere, ma è un paradosso, perché come spiegato dal leader del partito del Carroccio nella sua memoria difensiva, la decisione fu condivisa col resto del governo, quindi con quegli stessi ex colleghi che dopo votarono per rinviarlo a giudizio. La linea difensiva di Salvini è chiara: agì per difendere i confini nazionali e, quindi, gli interessi del Paese e degli italiani. Questo l'ex ministro dell'Interno non lo ha mai nascosto. Lo stesso accadde anche per il caso Diciotti, per cui però non fu dato l'ok al processo visto che in quel momento Lega e M5s erano insieme al governo. L'ex vicepremier si è sempre detto tranquillo, nonostante il tribunale dei ministri di Catania gli contesti di aver violato leggi internazionali che sono di rango superiore a quelle nazionali. In sostanza, Salvini avrebbe dovuto far scendere i migranti ed eventualmente chiedere dopo un ricollocamento in altri Paesi europei.

Viene da chiedersi, però, se questo sarebbe realmente accaduto, visto che da gennaio 2019 a oggi i ricollocamenti in altri territori del continente sono stati appena 1.079, secondo i dati forniti recentemente dalla Commissione europea. A difendere il leader della Lega sarà ancora l'ex ministro della Giustizia, l'avvocato Giulia Bongiorno, di recente guarita dal Covid.

Nel corso dell'udienza preliminare sia Salvini che Conte e gli altri ex ministri saranno probabilmente sentiti per stabilire se realmente l'ex titolare del Viminale agì da solo o se le sue azioni fossero conseguenza di un comune accordo col resto dei colleghi. Cosa che risulterebbe da uno scambio di mail e comunicazioni che saranno portate in tribunale dalla difesa.

Qualora fosse stabilito, nel corso del processo, che fu un'azione comune, anche

altri ministri potrebbero rischiare la sorte del leghista e finire a giudizio. E questo rischierebbe di diventare un boomerang che si ritorce contro chi ha voluto portare avanti quello che sembra a molti un processo politico.

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