L'Italia accetterà il Mes? Al momento l'unica certezza è rappresentata dal fatto che l'ultima parola spetterà al Parlamento. Ma sull'ok al fondo salva-Stati sono arrivate delle lievi aperture, prima dal Movimento 5 Stelle e poi anche da parte del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il Partito democratico invece resta nettamente convinto che sarebbe un vantaggio ricorrere al Meccanismo europeo di stabilità. Il flop di Giuseppe Conte al Consiglio europeo è evidente: il suo motto è sempre stato "Mes no, Eurobond sicuramente sì". Il risultato è stato completamente l'opposto. Certo, è arrivata una timida risposta per quanto riguarda il Recovery Fund, ma restano ancora da definire modalità di finanziamento, tempi e importi.
Ora anche il presidente del Consiglio ha fatto dietrofront e, messo all'angolo dopo la missione fallimentare in Ue, ha cambiato posizione sul Mes. La rigida opposizione verso quello che si riteneva uno strumento insufficiente e inefficace ora si è trasformata in cauto ottimismo: "All’ultimo Consiglio europeo sul Mes ho ribadito che l’unica condizionalità ammissibile è che le risorse siano utilizzate per le spese sanitarie dirette e indirette". Dunque una risposta in merito arriverà solamente dopo aver analizzato "i testi finali", valutandoli infine "insieme al Parlamento".
"No alla patrimoniale"
Nell'intervista rilasciata a La Stampa, al premier è stata chiesta chiarezza su una possibile patrimoniale poiché per tentare di uscire da questo abisso stiamo portando il debito pubblico al 160% del Pil. "Escludo categoricamente una patrimoniale", ha affermato l'avvocato. Il capo del governo giallorosso ha fatto sapere che il debito del nostro Paese rimane sostenibile "nel quadro di un risparmio privato molto cospicuo e di una resilienza particolarmente spiccata del nostro intero sistema economico". La maggior parte del debito aggiuntivo che bisognerà collocare per fronteggiare la crisi "sarà coperta dal programma di acquisti della Bce".
Conte infine ha annunciato che ci si sta adoperando "affinché i pagamenti per gli interessi – al netto della quota che ci viene retrocessa dalla Banca d’Italia a seguito dei suoi acquisti – risultino alla fine in linea con quelli attuali".
Eppure Fitch ci ha appena declassato, ma lo ha definito ingiustificato anche se non gli ha rubato il sonno: "Mi preoccupano, invece, le famiglie in difficoltà, i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro, gli autonomi e le imprese che rischiano di chiudere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.