Conte cerca di mettere una pezza: "Lavoro per rafforzare la coesione della maggioranza"

Giuseppe Conte chiama la coesione della maggioranza, da Palazzo Chigi spiegano sia un'apertura a Renzi e non un occhiolino ai responsabili

Conte cerca di mettere una pezza: "Lavoro per rafforzare la coesione della maggioranza"

Il braccio di ferro tra Giuseppe Conte e i renziani durante il vertice della maggioranza ha lasciato pesanti strascichi, che nei prossimi giorni si ripercuoteranno sulla stabilità dell'esecutivo. Giuseppe Conte non vuole dare di sé l'immagine di un premier alle corde e così, sempre tramite i social e senza utilizare le note stampa ufficiali, ha nuovamente affidato a Facebook il suo pensiero. È il canale di comunicazione preferito del presidente del Consiglio ed è proprio attraverso Facebook che il premier ha lanciato un messaggio forte e chiaro a Matteo Renzi.

La riunione di ieri non ha avvicinato le parti, se possibile le ha ulteriormente allontanate. Giuseppe Conte non vuole salire al Colle e non vuole aprire la crisi di governo: teme le mosse del leader di Italia Viva e così, come lascia capire dal suo post su Facebook, ripropone sul tavolo il tema del rimpasto di governo ma non esclude di andare a fare la conta in Parlamento. "Sto lavorando anche a rafforzare la coesione delle forze di maggioranza e la solidità della squadra di governo", scrive Giuseppe Conte, che sottolinea come il suo impegno sia ora volto "a una lista di priorità che valgano a indirizzare e a rafforzare l'azione del governo sino alla fine della legislatura". Non ci saranno altre concessioni da parte di Giuseppe Conte, che non vuol lasciare ulteriore spazio a Matteo Renzi.

Dopo il vertice di ieri, da Italia Viva all'esecutivo e viceversa non ci sono stati abboccamenti, solo il post Facebook di Giuseppe Conte a rompere un silenzio ormai pesante che potrebbe prolungarsi fino al 12 gennaio, da molti individuata come la resa dei conti finale. In quella data dovrebbe essere convocato il consiglio dei ministri ed è qui che gli uomini di Conte dovranno portare "la nuova bozza aggiornata del Piano, in modo da poter proseguire le interlocuzioni con il Parlamento e le parti sociali e poi passare alla stesura dello schema definitivo". Ma i renziano hanno già dettato una tabella di marcia diversa: vogliono vedere il documento 24 ore prima del cdm, quindi entro lunedì vogliono venga concretizzata e a oggi non è stato ancora consegnato nulla.

Il procrastinare di Giuseppe Conte risulta indigesto a Matteo Renzi, che ha convocato per oggi alle 22 una riunione di Italia Viva. Il premier non ha nessuna intenzione di salire al Quirinale e sta apertamente sfidando Matteo Renzi, che questa sera detterà i prossimi passi i suoi uomini. A Renzi non basta il rimpasto, l'ex segretario dem non molla sul Mes ed è proprio questo il nodo cruciale della questione, un nodo politico sul quale nessuno dei due contendenti intende lasciare la presa.

Giuseppe Conte è irremovibile nel suo post: vuole uscire con una maggioranza rafforzata. "In questi giorni sto ricevendo molti inviti, anche autorevoli, a essere 'paziente'. Ma io non sono affatto paziente. Al contrario. Sono impaziente. Perchè il Paese sta soffrendo e abbiamo una chance storica di poterlo rilanciare e ricostruire ancora migliore di prima. Abbiamo così tanti problemi da risolvere e così tante soluzioni da offrire, soluzioni a cui hanno contribuito tutte le forze di maggioranza e che ritengo valide ed efficaci, che non vedo l'ora di poter superare le fibrillazioni in corso", scrive il premier.

Nel suo post, Giuseppe Conte elogia anche i risultati che si stanno ottenendo con le vaccinazioni, come a voler dimostrare che il suo esecutivo sta offrendo le migliori soluzioni al Paese. "Sin dall'inizio del mio mandato ho preso un impegno con tutti i cittadini: lavorerò sempre per il bene vostro, il bene comune, e non per il mio utile personale.

Fino alla fine farò ogni sforzo possibile per assolvere questo delicato incarico con 'disciplina e onore', come richiede la nostra Costituzione", ha concluso.

In serata da Palazzo Chigi hanno chiarito il senso delle parole di Giuseppe Conte, che non sarebbero state una "chiamata a raccolta" dei rsponsabili ma un'apertura a Palazzo Chigi.

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