Turchia, Conte silura Di Maio: "L'embargo non risolve il problema"

"La Turchia le armi le ha già", queste le parole del premier Giuseppe Conte che smonta il fervore del capo della Farnesina Luigi Di Maio

Turchia, Conte silura Di Maio: "L'embargo non risolve il problema"

Il governo italiano è in disaccordo sulla formalizzazione della proposta di un embargo sulle armi ai danni della Turchia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte smonta le richieste del ministro Luigi Di Maio, spiegando come un allineamento alla politica europea - tardiva e meramente dimostrativa - non frenerebbe in nessun modo la macchina militare di Recep Tayyip Erdogan, ma al contrario intaccherebbe duramente l'industria italiana e il gruppo Leonardo.

Conte è stato abbastanza chiaro nell'esprime il rapporto costo-benefici di un'embargo sulle armi sostenuto dall'Italia, spiegando come “l’opinione pubblica italiana" stia spostando "l’accento soprattutto sulla vendita di forniture militari di armi alla Turchia: ma non è che non vendendo armi alla Turchia noi andiamo a risolvere il problema” della guerra in Siria. “La Turchia le armi già ce l’ha” ha chiosato il premier. Congelare la vendita di armamenti e tecnologia militare alla Turchia non ostacolerebbe dunque, come spiegato anche su InsideOver, in nessun modo le operazioni militari ordinate da Erdogan, ma sarebbe al massimo una tardiva dimostrazione politica da opporre in concerto con le altre potenze europee che, a differenza dell'Italia, sono invece state "protagoniste" nell'evoluzione della crisi siriana.

Il presidente del Consiglio, mostrando il suo disaccordo sulla linea "semplicistica" proposta dalla Farnesina, ha proseguito appellandosi all'Unione europea ed elencando quali dovrebbero essere le reali azioni da intraprendere nei confronti della Turchia. "Fare di più – ha spegato Conte - significa battersi con tutti gli strumenti a disposizione, all’interno della comunità europea e internazionale, affinché questa iniziativa militare cessi al più presto, perché cessino le sofferenze del popolo siriano e perché non si dia seguito a un’iniziativa che può risultare oggettivamente destabilizzante”.

In questo modo Conte, che si era mostrato allineato nei giorni scorsi con le posizioni di M5s e Pd, ha "silurato" il ministro Di Maio sul blocco dell’export di armi verso la Turchia che fin dall'inizio era stata definita “un'iniziativa doverosa" ma non "appagante".

Il titolare della Farnesina aveva annunciato frettolosamente che la "formalizzazione di tutti gli atti per bloccare le esportazioni di armi alla Turchia" era in corso. Adesso queste azioni risolutive che vedono il vertici di governo in forte disaccordo potrebbero concludersi con un nulla di fatto.

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