Conti pubblici, l'Ue: "Alto rischio per l'Italia"

Nel rapporto sulla sostenibilità di bilancio del 2018 redatto dalla Commissione europea si legge che le finanze pubbliche italiane sono ad "alto rischio" sia nel medio che nel lungo periodo

Conti pubblici, l'Ue: "Alto rischio per l'Italia"

La situazione dei conti pubblici italiani è grave. L'allarme arriva dall'Unione europea, che parla di "alto rischio" nel medio e lungo periodo. Problema che interessa anche altri Paesi. Sul breve termine, invece, si evidenzia "qualche vulnerabilità". I riflettori sul nostro Paese sono contenuti nel rapporto sulla sostenibilità di bilancio del 2018 redatto dalla Commissione Europea (Fiscal Sustainability Report), pubblicato oggi.

"Malgrado un miglioramento complessivo dei conti pubblici dell'Ue negli ultimi anni - si legge nel rapporto - restano dei rischi. Nel breve termine un Paese (Cipro) è a rischio di stress di bilancio, mentre in altri quattro Paesi (Spagna, Francia, Italia e Ungheria) si possono identificare alcune vulnerabilità nel breve termine. A medio termine, rischi elevati sono
riscontrati in sette Paesi (Belgio, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Portogallo, Regno Unito). Nel lungo termine, rischi elevati sono identificati in sei Paesi (Belgio, Spagna, Italia, Lussemburgo, Ungheria e Regno Unito)".

Bankitalia: debito/pil al 131,7%

Dopo il 131,2% registrato nel 2017, il rapporto debito/pil nel 2018 sale al 131,7% nel 2018. Nel 2019 dovrebbe scendere al 130,7%. Il dato si legge nel bollettino economico di Banca d'Italia. Alla fine di novembre il debito delle Amministrazioni pubbliche ammontava a 2.345,3 miliardi, 63,1 in più nel confronto con il 2017. Sulla base dei dati preliminari di dicembre, sottolinea Banca d'Italia, "si stima che nel 2018 il rapporto tra il debito e il pil sia lievemente aumentato, riflettendo sostanzialmente l'incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (0,3 punti percentuali del prodotto)". Nel 2018 il rendimento medio all'emissione, rileva Banca d'Italia, "è cresciuto di circa 40 punti base rispetto all'anno precedente.

Alla fine di settembre dello scorso anno l'onere medio del debito era pari al 2,8%, contro il 3% osservato alla fine del 2017. La vita media residua si era lievemente ridotta, collocandosi a 7,2 anni alla fine di novembre (7,4 alla fine del 2017)".

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