L'Eni ha comunicato di aver rideterminato in circa 1,4 miliardi di euro l'ammontare dovuto per il contributo straordinario a carico delle imprese del settore energetico.
In base alle norme sugli extraprofitti, ha spiegato ieri il gruppo, il contributo era stato finora calcolato in 550 milioni, con un acconto del 40% già versato. «Alla luce delle ulteriori precisazioni dell'Agenzia delle Entrate», scrive l'azienda, »in risposta ad istanza di interpello presentata da Eni, l'ammontare complessivo del contributo è stato rideterminato in circa 1,4 miliardi di euro. In data odierna (ieri, ndr) si è provveduto così alla integrazione del versamento dell'acconto pari a circa 340 milioni di euro».
Per effetto dell'avvenuto ricalcolo sulla tassa per gli extraprofitti, Eni ieri è scivolata in Borsa a Milano. A Piazza Affari, infatti, il titolo ha concluso le contrattazioni con un calo del 3,5% a 11,81 euro.
Sempre nella giorata di ieri, intanto, l'amministratore delegato del cane a sei zampe, Claudio Descalzi, ha incontrato il Presidente della Repubblica Araba d'Egitto, Abdel Fattah al-Sisi, per parlare di gas.
Come ha spiegato una nota della società, i principali temi affrontati nel corso dell'incontro sono stati la produzione di gas naturale e le esportazioni di Gnl, aree in cui l'Egitto ha acquisito un ruolo centrale nel Mediterraneo a partire dalla scoperta del giacimento di Zohr da parte di Eni, che attualmente produce circa il 60% del gas nel Paese.
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