Una copia del green pass consegnata al datore di lavoro per evitare controlli quotidiani per tutta la durata della certificazione. È una delle novità intervenute in Senato con l'approvazione, mercoledì sera, con 199 voti favorevoli e 38 contrari, del decreto legge sull'obbligo del certificato verde sui luoghi di lavoro fino alla fine dello stato di emergenza, che scade il 31 dicembre.
La semplificazione delle verifiche nel settore privato era in un emendamento passato in commissione Affari costituzionali, ma l'iter a Palazzo Madama non ha comportato grandi modifiche all'impianto del decreto che adesso deve passare in seconda lettura all'esame della Camera.
Confermato fino alla fine dell'anno il prezzo calmierato per i tamponi rapidi necessari ai non vaccinati per ottenere il green pass. Anche se la comunità scientifica ha dei dubbi sulla validità dei test antigenici per il rilascio della certificazione valida 48 ore per lavorare o per partecipare alla vita sociale. Come Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, che sollecita una correzione del certificato verde perché non considera sufficientemente sicuri i tamponi per ottenerlo a causa della percentuale non trascurabile di falsi negativi che comportano, anche Donato Greco, epidemiologo e membro del Cts, ritiene i test antigenici l'«anello debole della catena». «Prima o poi - dice - si dovrà pensare di abolirli. Il tampone non protegge l'individuo che può infettarsi in qualunque momento». Ma sarà la politica, su input degli scienziati, a dover valutare eventualmente di limitare il rilascio del green pass ai soli vaccinati e guariti.
Tornando alle novità introdotte in Senato, un altro emendamento riguarda la scadenza del certificato durante il turno di lavoro, che potrà concludersi regolarmente perché la permanenza del dipendente in ufficio, in fabbrica o ovunque svolga la sua attività sarà consentita per il tempo necessario a portare a termine il servizio. Rimangono le sanzioni per chi sarà sorpreso a lavorare senza green pass e per i datori di lavoro che lo permettono. Novità anche sulla sostituzione provvisoria dei lavoratori delle imprese private che non possono svolgere la prestazione in quanto inadempienti all'obbligo di certificato verde: con una modifica in commissione, il limite della sostituzione è stato portato a dieci giorni lavorativi, rinnovabili anche più volte fino al 31 dicembre. Cambia inoltre la modalità di verifica del pass dei lavoratori in somministrazione. Non sarà più necessario il duplice controllo, ma solo quello dell'azienda dove il dipendente effettua la sua prestazione. È stato infine allargato agli operatori del servizio civile universale che prestano il proprio servizio presso enti pubblici e privati accreditati l'obbligo di possesso di certificazione verde per l'ingresso nelle postazioni di servizio.
L'articolo 1 del decreto legge prevede che anche «gli organi
costituzionali, ciascuno nell'ambito della propria autonomia» si adeguino alle norme. Tanto che i due rami del Parlamento si sono allineati all'obbligo vaccinale imponendo il green pass per tutti, all'ingresso di Camera e Senato.
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