Corradino Mineo passa al contrattacco. Dopo l'addio polemico al Pd, Mineo si rivolge a Renzi e afferma: "So quanto si senta insicuro quando non si muove sul terreno che meglio conosce, quello della politica contingente". Ma non solo. "So - aggiunge infatti il senatore ex Pd - quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa. Fino al punto - rincara - di rimettere in questione il suo stesso ruolo al governo". "Io so, ma non rivelo i dettagli di conversazioni private", rivendica l’ex direttore di Rainews24. "Non mi chiamo Renzi, non frequento Verdini, non sono nato a Rignano", dice ancora. L'ex senatore Pd risponde così alle accuse di Renzi. Il premier non era stato tenero. "Corradino Mineo? Un anno fa annunciò le dimissioni da senatore dopo aver offeso in modo squallido i bambini autistici. Disse: ho sbagliato, me ne vado. È sempre lì, a spiegare come va il mondo. Al massimo si dimette dal Pd, ma la poltrona non la lascia, per carità". aveva affermato.
"Chi va a raggiungere Landini, Camusso, Vendola, Fassina faccia pure - aveva detto Renzi -. Io non seguo la logica del vecchio Pci: mai nemici a sinistra. Se si vuole militare in una sinistra di testimonianza, d’accordo.
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