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La corsa alla nuova arma. L'America ha lo scettro Cina, rivincita low cost

Il progetto Usa Stargate da 500 miliardi. Il nuovo fenomeno cinese DeepSeek

La corsa alla nuova arma. L'America ha lo scettro Cina, rivincita low cost
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Il paragone è un po' azzardato. Però, come per la bomba atomica, c'è chi ce l'ha, chi la sta sviluppando e chi è rimasto indietro. E anche per l'intelligenza artificiale il discorso è sovrapponibile: tutti a rincorrere Stati Uniti e Cina, i due Paesi maggiormente all'avanguardia nel settore. Chi è riuscito a sviluppare con anticipo algoritmi efficaci oggi può guardare tutti dall'alto verso il basso: non è un caso se Elon Musk - che già guida la società di intelligenza artificiale xAi - lunedì ha offerto 97 miliardi di dollari per riprendere anche il controllo di OpenAi.

Come al solito, follow the money: segui i soldi e capirai il futuro. Nel 2023 il settore dell'intelligenza artificiale ha generato investimenti pari a 25,2 miliardi di dollari, quasi 9 volte superiori al 2022 e circa 30 rispetto al 2019 (dati Artificial Intelligence Index Report della Stanford University). Secondo altre stime, il mercato globale dell'Ia potrebbe raggiungere i 500 miliardi di dollari entro il 2024 e superare il trilione di dollari nei prossimi anni.

I campi di applicazione, ormai lo sappiamo, tendono all'infinito: si spazia dalla machine learning (apprendimento automatico) e deep learning (apprendimento profondo) all'automazione dei processi aziendali, alla personalizzazione dei servizi, alla gestione dei dati complessi e alla creazione di nuovi prodotti e soluzioni. Sanità, difesa, logistica, finanza, marketing e pubblicità: ogni settore può godere di notevoli benefici.

STATI UNITI Nei giorni scorsi, Donald Trump ha presentato il rivoluzionario progetto «Stargate», che coinvolge OpenAI, Oracle, Softbank e il fondo emiratino Mgx: sul tavolo 500 miliardi di dollari per la creazione di un'infrastruttura senza precedenti, centomila nuovi posti di lavoro, il rilancio dell'economia a stelle e strisce e la definitiva supremazia statunitense nel settore. Una supremazia già nei fatti grazie allo sviluppo portato avanti negli ultimi anni dai giganti del tech. Google, Amazon, Microsoft, Tesla, Meta, Apple e Ibm destinano da diversi anni miliardi di dollari nello sviluppo, ognuna in uno specifico campo. Senza dimenticare Nvidia, azienda leader nell'hardware per l'intelligenza artificiale: banalizzando all'estremo, i processori su cui «girano» i software. È questo uno dei motivi per cui le azioni della società hanno chiuso il 2024 con un notevole +178%.

CINA Nelle scorse settimane, ha fatto irruzione sul mercato DeepSeek: un nuovo programma dall'Oriente a basso costo (la società ha affermato che per «istruirlo» sono bastati 5,6 milioni di dollari e senza utilizzare i potenti chip di Nvidia) in grado di tener testa ai più potenti ChatGpt di OpenAi e Google Gemini. L'azienda automobilistica Byd adotterà sulle proprie auto l'Ia di DeepSeek, integrandola nel nuovo sistema di guida autonoma.

CHATBOT Ma tutto questo come si traduce nella quotidianità di un utente medio? In realtà, quando pensiamo di utilizzare l'Ia, il più delle volte stiamo parlando con un chatbot: un programma che sfrutta l'intelligenza artificiale per rispondere automaticamente a domande o a conversazioni. Ne esistono di ogni tipo: per creare immagini, per tradurre testi, per creare testi, per rispondere a semplici domande, per architettare siti web, per raccogliere dati, per sfruttare al meglio i social media.

CONSUMI Insieme allo sviluppo tecnologico stanno emergendo diversi punti interrogativi: l'intelligenza artificiale attira investimenti ma è anche

spaventosamente «vorace» di elettricità e di acqua. Si stima che nel 2050 i data center avranno un consumo di energia 1.000 volte superiore rispetto a oggi. Benvenuti nell'era dell'iperconsumo: una rivoluzione non è mai a costo zero.

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