Il Pd punta al Quirinale: le trame di Letta e Franceschini

La salita al Colle di Dario Franceschini dipende in larga misura dall'accordo tra il M5S e il Pd per presentare un candidato unico a Napoli

Il Pd punta al Quirinale: le trame di Letta e Franceschini

Il 31 luglio scatta il semestre bianco e da quel momento inizia ufficialmente anche la corsa al Quirinale. Nel silenzio dei Palazzi, i partiti già lavorano ai loro nomi, perché sembra che Sergio Mattarella non abbia al momento nessuna intenzione di replicare il suo settennato. Al Nazareno si ragiona su quale possa essere il candidato migliore e ci sono diversi esponenti di spicco che scalpitano per candidarsi per il ruolo più formale e istituzionale del nostro Paese. Tra i tanti, Dario Franceschini sembra essere quello che nel Partito democratico crede maggiormente di poter salire al Colle. D'altronde, i rapporti con Enrico Letta sono recentemente migliorati e anzi è stato proprio il ministro della Cultura a spingere per un suo ritorno da Parigi.

Bisogna però prima sistemare alcuni tasselli, come ha fatto notare Marco Antonellis su ItaliaOggi. Il mancato accordo tra il Pd e il M5S per la corsa al Campidoglio è una macchia nell'alleanza tra i due partiti, che però sembra non essere del tutto compromessa ed è proprio su questa che punterebbe tutto Franceschini per essere eletto al Quirinale. Infatti, sembra che le due compagini siano vicine a un accordo per il candidato sindaco di Napoli. Il nome che pare piaccia al Partito democratico e al Movimento 5 Stelle è quello di Roberto Fico, attuale presidente della Camera. Nel caso il cui Fico dovesse accettare la proposta di correre per la città Partenopea, si libererebbe un posto cruciale in Parlamento, che potrebbe essere ricoperto proprio da Dario Franceschini, che da lì potrebbe iniziare la sua scalata al Colle con maggiore facilità.

Anche per questo motivo, come ha argomentato Antonellis, Dario Franceschini sarebbe uno dei più convinti promotori dell'alleanza tra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle. "Messo al sicuro scranno più alto di Montecitorio per lui sarebbe anche molto più facile tentare di approdare alla presidenza della Repubblica", scrive il giornalista su ItaliaOggi. Ora, in tutte le grandi città non sembra sia possibile trovare un punto d'incontro tra il Partito democratico e il M5S, quindi nella maggior parte delle sfide cruciali per il rinnovo delle amministrazioni locali i due partiti saranno opposti.

Resta aperta e con ottime possibilità solo la partita per Napoli, metropoli di fortissima importanza strategica. Dall'accordo o meno tra il Pd e il M5S pare dipenda il futuro di Dario Franceschini, prima a Montecitorio e poi al Quirinale per succedere a Sergio Mattarella.

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