Può piacere o non piacere, come a tutti quelli che ieri sono tornati a protestare in tutta Italia, ma senza green pass bisogna rinunciare a molte cose. E ancora di più a settembre, quando sarà obbligatorio anche sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza, a scuola e all'università. Anche se ci sono ancora alcuni dettagli della sua applicazione da mettere a punto, che stanno creando perplessità e proteste. Ieri, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al decreto che prevede l'obbligo del certificato per il personale docente e non docente, per gli studenti universitari e per spostarsi in treno, aereo e nave, il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. La norma ha dato nuovo impulso al pass che viene rilasciato ai vaccinati, ai guariti dal Covid o a chi è risultato negativo ad un tampone e che ormai è necessario per diverse attività al chiuso, anche per ristoranti, cinema e teatri.
Nel giorno d'esordio della certificazione si è registrata una corsa per richiederla, anche in vista della partenza per le vacanze, più semplici e sicure con il pass. «Solo ieri (venerdì, ndr) sono stati scaricati oltre 6,7 milioni di green pass. È il segno della grande collaborazione e del senso di responsabilità mostrato dagli italiani», il post su Facebook del ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma c'è ancora il nodo dei controlli da sciogliere. Molti ristoratori e gestori di attività sono da giorni sul piede di guerra perché non intendono accertare l'identità dei clienti chiedendo il documento all'ingresso. Va bene appurare l'autenticità del green pass scansionando il Qr code con l'apposita app Verifica C19, ma pretendere la carta d'identità per evitare che qualche furbo utilizzi il certificato di un altro non viene ritenuto un compito di chi non è un pubblico ufficiale. Ma la questione non è solo di principio, perché per la verità il decreto del 6 agosto non prevede che i titolari dei vari servizi verifichino il documento dei clienti, anche se la app che il ministero della Salute ha predisposto per controllare i certificati verdi prevede invece che la verifica venga completata confrontando i dati comparsi sul display con quelli di un documento d'identità. È probabile quindi che Speranza intervenga per chiarire le modalità delle verifiche. O potrebbe essere il Viminale a farlo con una circolare ai prefetti. Intanto i controlli effettuati ieri dalla polizia su 84.580 persone hanno portato solo a 17 sanzioni e a 8 denunce, mentre su 6.523 esercizi commerciali sono stati 10 i titolari sanzionati e 5 le attività chiuse.
Fa ancora discutere anche l'obbligo di green pass per il personale scolastico, con la possibilità di rimanere senza stipendio dopo 5 giorni di assenza. Misure per chi non si adegua, considerate punitive. Per questo non piacciano ai sindacati e a molti professori. Al momento il 79,64% di chi lavora negli istituti ha completato il ciclo vaccinale anche con dose unica. Ma ci sono molte differenze a livello locale, con regioni che hanno una percentuale al di sotto della media nazionale. Il presidente dell'associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, non condivide la levata di scudi contro il pass: «La scuola ha risposto bene con le vaccinazioni. Il mio invito è quello a immunizzarsi, tutti e presto».
Il problema, semmai, è la mancanza di risorse umane per far fronte alle incombenze, dal momento che i presidi saranno sanzionati per i mancati controlli: «Il personale non è sufficiente né dal punto di vista numerico che di competenze».
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