Così il governo vuole abolire il ticket sanitario

Il piano della Lorenzin per abolire il ticket sanitario e permettere alle categorie deboli della popolazione di accedere alle cure

Così il governo vuole abolire il ticket sanitario

Via i ticket per accedere alle cure sanitarie in ospedale. È quello a cui sta lavorando Beatrice Lorenzin, secondo cui il sistema sanitario nazionale così come è strutturato rischia di penalizzare troppo le categorie più deboli e povere della popolazione.

"I ticket valgono tre miliardi sui 113 del Fondo sanitario nazionale", avrebbe detto secondo il Corriere il ministro della Salute ai suoi collaboratori, "C’è il margine per eliminare la tassa sulla salute". Come? Le opzioni sono diverse.

Ad esempio introducendo un sistema di aliquote per le detrazioni di farmaci e spese mediche: oggi tutti i cittadini e indipendentemente dal proprio reddito, possono scaricare il 19% di quello che spendono per la propria salute. Al contrario il piano della Lorenzin permetterebbe ai più poveri di detrarre percentuali maggiori. Resta il problema di chi è troppo povero persino da pagare le tasse e che quindi si ritroverebbe un credito con lo Stato difficilmente incassabile.

Un'altra proposta prevede una franchigia in base al reddito, dando così prestazioni gratuite solo fino a una certa soglia (più alta per chi ha redditi più bassi e viceversa).

Altrimenti, per finanziare l'abolizione del ticket si sta pensando anche a rivedere (al ribasso) le soglie di esenzione.

Si tratta di una voce che costa allo Stato circa 8 miliardi di euro. Oppure si potrebbe ricorrere agli ennesimi tagli alla spesa pubblica. Tagli che - nell'idea della Lorenzin - finirebbero in capo alle singole Regioni.

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