Dal rave poco libero al Covid troppo libero, al debutto del governo Meloni fa da pendant un'opposizione che pur di dire no a tutto si contraddice su tutto. Siccome la fenomenologia di Giorgia ha già sfinito penne e buongusto, mettiamo l'obiettivo sul linguaggio, o i linguaggi, di chi contesta. Forse destra e sinistra, così come le abbiamo conosciute nel secolo scorso, stanno andando in soffitta, ma governo e opposizione non possono.
In una democrazia che funziona ognuno deve avere un chiaro ruolo drammaturgico in senso istituzionale. Uno sbandamento da una parte o dall'altra compromette la complessiva gestione della res publica nell'interesse dei suoi primi azionisti, ovvero i cittadini. Cominciamo dal rave di Modena. Era giusto sbaraccarlo, per di più con intelligenza e senza vittime? Sì. Visto che il problema è endemico, in tutta Europa oltretutto, era giusto darsi delle regole? Sì. Ricordate le polemiche sul rave party di Viterbo, l'oasi duratura e impunita di illegalità, sporcizia, spaccio, sberleffo delle regole anti-Covid? E allora, che c'entra la violazione della libertà di manifestare invocata da Letta? Per prevenire i rave bisogna decodificare i messaggi in codice dei giovani, ma sulle intercettazioni lo ammetto, sono garantista. Sempre però. La sinistra ora alza gli scudi, ma a quante porcate pubbliche abbiamo assistito, senza scuse, senza ammissioni di errori e spesso senza alcun rilievo penale! Sulla semantica e sull'ontologia della libertà, l'opposizione con una semplice giravolta storce il naso invece sulla cancellazione di norme restrittive che valevano solo per la pandemia conclamata. Anche il grande Draghi aveva posto al 31 dicembre la fine del castigo per i medici no vax, si anticipa di un po' e apriti cielo. Sanatoria sanitaria, tuonano le menti illuministe non illuminate però dai numeri degli ospedali: mancano dottori. E poi l'ergastolo duro, quello che non dà sconti ai mafiosi per esempio. Lì la confusione arriva al mal di testa, agli analgesici. Non si può dire che la destra se la fa con cosa nostra, però certo i diritti...ah i diritti, che sembrano in un modo o nell'altro a seconda su quale sponda del potere si sta seduti.
Forse, a proposito di Bobbio, bisognerà ricordare a chi è angosciato dalla destra e non dal caro bollette, che scegliere il sentiero che porta a sinistra vuol dire scegliere una visione, la cui grande storia merita coerenza. A costo di qualche, ragionevole, si.
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