Il dito medio di Bossi e il presepe di Salvini: così la Lega Nord va in pensione

In poche ore è stato approvato all'unanimità il nuovo statuto della Lega Nord che concede ai vecchi militanti la possibilità di avere la doppia tessera e, quindi, di iscriversi anche alla Lega per Salvini premier

Il dito medio di Bossi e il presepe di Salvini: così la Lega Nord va in pensione

"Oggi è l'inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento che ha l'ambizione di rilanciare l'Italia nel mondo". Matteo Salvini arriva all'hotel Da Vinci con in mano un presepe artigianale di un artista campano per il XVIII Congresso della Lega Nord, quello che, di fatto, ne certifica la fine.

In poche ore è stato, infatti, approvato all'unanimità il nuovo statuto che concede ai "vecchi leghisti" la doppia tessera e, quindi, la possibilità di iscriversi anche alla Lega per Salvini premier. Una possibilità che il 'senatur' Umberto Bossi, arrivato in carrozzina dopo il recente malore, spiega così:"Oggi arriva solo il doppio tesseramento, lo possiamo concedere a Salvini. Siamo noi che concediamo non è lui che ci impone. Salvini non può imporci un cazzo lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano. Se vuole il simbolo, raccolga le firme". Bossi viene accolto da un gruppo di 'sardine' che definisce un'operazione politica intelligente in quanto "rappresentano la spunta sociale contro il Palazzo". E aggiunge: "All'inizio lo abbiamo fatto anche noi della Lega. Non diventeranno un partito, il partito c'è già e si chiama Pd".

Il Congresso, invece, viene disertato dalla maggior parte dei delegati. Assente l'ex segretario Roberto Maroni che, intervistato da La Stampa, avverte: “Se il Nord non verrà più ascoltato potrebbe nascere qualcosa di diverso”. Gianni Fava, rappresentante della minoranza, spiega così a Repubblica la sua assenza: "È inutile legittimare un percorso che non ha garantito la benché minima possibilità di dibattito". Mario Borghezio chiarisce:"Noi vecchi nordisti, pur non rifiutando una scelta strategica importante di Salvini di creare una Lega nazionale non vogliamo rinunciare a una identità fortemente nordista". Favorevole alla svolta è ovviamente Giancarlo Giorgietti che dice: "Con le regole che abbiamo scritto 40 anni fa, non si può fare politica oggi". Il senatore Roberto Calderoli, che ha contribuito a scrivere il nuovo statuto, spiega: "Noi intendiamo da una parte rispettare gli impegni presi con la Procura di Genova, onorare i debiti e continuare a pagare le nostre rate, dall'altra parte qualunque ricorso sia possibile per avere giustizia e non avere più questa spada di Damocle sopra la testa, noi intendiamo percorrerlo".

Bossi resterà "Presidente Federale a vita" anche se il suo ruolo sarà decisamente depotenziato, non sparisce la parola Padania e neppure il simbolo con Alberto da Giussano. La sede, infine, sarà sempre in via Bellerio a Milano.

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