Maroni: "Se Matteo non ascolterà più il Nord, potrebbe nascere qualcosa di diverso"

Il richiamo dell'ex ministro a Salvini arriva proprio nella giornata in cui si celebra il congresso della Lega, nata 30 anni fa

Maroni: "Se Matteo non ascolterà più il Nord, potrebbe nascere qualcosa di diverso"

Se il Nord non verrà più ascoltato potrebbe nascere qualcosa di diverso”. Il richiamo arriva da Roberto Maroni proprio nella giornata in cui si svolge il congresso della Lega a Milano. Da oggi il partito cambierà volto perché il verde del Carroccio fondato da Umberto Bossi nel 1989 lascerà spazio al blu sovranista di Matteo Salvini.

L’ex ministro dell’Interno sottolinea che l’appuntamento di oggi non archivierà la struttura della Lega. Maroni ha visto le modifiche statutarie e ha notato che i padri fondatori sono stati mantenuti e ci sono dei riconoscimenti per lui e per Bossi. In sostanza, secondo l’ex presidente della Regione Lombardia il congresso sarà un passo verso lo sviluppo e il partito sarà un soggetto politico distinto, pur essendo legato al passato. Maroni ha precisato che Salvini avrebbe potuto optare diversamente ovvero organizzare una giornata che mettesse in liquidazione il partito, ma non è stato così. L’ex segretario della Lega è sicuro che “anche dopo questo congresso, il nord rimarrà centrale, e così l'autonomia. E se così non sarà - avverte Maroni - allora potrebbe anche nascere qualche cosa di diverso, che torni a rappresentare le istanze dei ceti produttivi del nord”.

In un'intervista alla Stampa, Maroni precisa che Salvini è impegnato a portare la Lega fuori dai suoi confini tradizionali ma nonostante questo il nuovo soggetto politico conserverà la sua identità territoriale. Per rafforzare il suo concetto, l’ex ministro precisa che l’ambizione del partito è diventare dominante in Italia e quindi occorre occupare spazi che non sono solo di destra, come sta facendo Salvini.

Quanto al fondatore, Maroni sottolinea che nel nuovo statuto sarà confermato presidente a vita. “La guida di Salvini ha impresso una velocità al partito che ha reso faticoso per tanti e non solo per Bossi rimanere al passo - spiega l'ex ministro -. È naturale che Bossi si senta un po' emarginato ma è la naturale evoluzione della vita. Umberto è molto amato”. E consiglia a Salvini di fargli un encomio perché se ora il leader della Lega è segretario, questo è successo per merito di Bossi così come i molti voti al sud conquistati dal partito negli ultimi anni.

Infine, una considerazione sulle sardine.

Maroni precisa che “le sardine sono una novità e possono influenzare gli eventi di gennaio. In Emilia c'è un 47 per cento di indecisi - conclude - e le Sardine parlano a loro e certamente sono ostili al candidato di centro destra. Potrebbero fare la differenza”.

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